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Niko Pandetta, presunta videochiamata dal carcere al concerto di Baby Gang: aperta un'inchiesta a Catania

Prime informazioni sul caso del rapper Niko Pandetta, detenuto a Rosarno, che si sarebbe collegato in video durante l'esibizione dell'amico Baby Gang all'One Day Music Festival di Catania. Trovato un telefono nella sua cella, la Procura ha avviato indagini per accesso indebito a dispositivi di comunicazione. Seguiranno aggiornamenti su eventuali sviluppi.
3 maggio 2025 di
Niko Pandetta, presunta videochiamata dal carcere al concerto di Baby Gang: aperta un'inchiesta a Catania
Luk

La Procura di Catania ha aperto un'inchiesta a seguito di una presunta videochiamata avvenuta durante il concerto del rapper Baby Gang all'One Day Music Festival, tenutosi il primo maggio. 
Il collegamento avrebbe coinvolto Niko Pandetta, cantante e coautore di un brano con Baby Gang, attualmente detenuto nel carcere di Rosarno (Calabria) per spaccio di sostanze stupefacenti. 
Si precisa che le informazioni attualmente disponibili sono preliminari e derivano dalle prime fasi dell'indagine.

La presunta videochiamata durante il concerto

Secondo le ricostruzioni, durante la sua esibizione sul palco della Plaia a Catania, Baby Gang, prima di eseguire il brano 'Italiano', avrebbe mostrato al pubblico un telefono cellulare, avviando un collegamento video. 
Sullo schermo sarebbe apparso il volto di Niko Pandetta. 
"È mio fratello, un c... di casino per Niko Pandetta", avrebbe detto Baby Gang rivolgendosi al pubblico, come riportato dai servizi delle emittenti locali Antenna Sicilia e Telecolor.

Molti spettatori presenti all'evento hanno filmato la scena, condividendo poi i video sui social network
Al momento, non è stato ancora accertato se il collegamento video fosse in diretta o una registrazione pregressa.

Il ritrovamento del telefono e le indagini

A seguito della segnalazione e dell'apertura del fascicolo da parte della Procura etnea, gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno effettuato una perquisizione nella cella occupata da Niko Pandetta nel carcere di Rosarno. 
Durante l'operazione è stato rinvenuto e sequestrato un telefono cellulare.

Per questa ragione, Niko Pandetta, nipote dello storico boss mafioso catanese Turi Cappello, è ora indagato con l'ipotesi di reato di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, fattispecie prevista dall'articolo 391-ter del codice penale.

Sviluppi e aggiornamenti futuri

Le indagini sono attualmente in corso per chiarire la dinamica esatta dei fatti e le eventuali responsabilità. 
Sarà importante stabilire se la videochiamata sia effettivamente avvenuta in diretta.

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