ricerca a cura dallo staff di www.liberazioneanticipata.it e Prof. Antonio De Feo
1. Introduzione
Il sistema penitenziario Italiano, pur fondandosi su principi di rieducazione e rispetto della dignità umana sanciti dalla Costituzione, si trova da tempo a fronteggiare sfide complesse e persistenti.
L'analisi delle inefficienze strutturali, delle criticità operative e del tragico fenomeno dei gesti estremi, quali l'autolesionismo e il suicidio, rivela una situazione allarmante che necessita di un'attenzione urgente e di interventi risolutivi.
Questo report si propone di esaminare l'evoluzione di tali problematiche nel periodo compreso tra il 2015 e il 2025 identificando le principali richieste avanzate nel corso degli anni, fornendo esempi concreti delle criticità riscontrate formulando previsioni per il prossimo triennio e suggerendo soluzioni concrete per affrontare questi gravi problemi.
La persistenza di queste sfide nel tempo, come evidenziato da molteplici fonti, suggerisce che si tratti di problematiche radicate nel sistema piuttosto che di eventi isolati.
2. Andamento delle Inefficienze e Criticità (2015-2025)
- Sovraffollamento Carcerario:
Analisi Statistica: Il sovraffollamento rappresenta una criticità endemica del sistema carcerario Italiano.
Le statistiche relative al periodo 2015-2025 delineano un quadro preoccupante, con un tasso di affollamento medio nazionale che ha costantemente superato la capienza regolamentare.
Al 16 marzo 2025, il tasso di affollamento reale si attestava al 132,662% considerando i 4.486 posti non disponibili su una capienza regolamentare di 51.323.
La situazione appare particolarmente critica in alcuni istituti, come:
Milano San Vittore, che nello stesso periodo registrava un tasso di affollamento del 215%
Già al 16 dicembre 2024, il tasso medio di affollamento era del 132,6%
Il Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà personale segnalava, al 30 giugno 2024, un tasso medio del 136%, con ben 56 istituti che superavano il 150% e punte del 200% a San Vittore
Un'analisi retrospettiva evidenzia come, già nel gennaio 2024, il tasso di affollamento fosse del 127,54%, con San Vittore che raggiungeva il 232,10%
La situazione è ulteriormente peggiorata nel corso del 2024, con alcune stime che parlano di un sovraffollamento del 148% e picchi del 225% sempre a Milano San Vittore.
La differenza tra la capienza nominale e i posti effettivamente utilizzabili è un fattore che aggrava ulteriormente il problema.
Ad esempio, al 16 marzo 2025, su una capienza regolamentare di 51.323 posti, ben 4.486 non erano disponibili.
Anche in regioni come il Piemonte, nel dicembre 2024, si contavano 261 posti temporaneamente non disponibili su soli 13 istituti.
La costante elevata percentuale di sovraffollamento, con picchi estremi in determinati istituti, indica una difficoltà strutturale nel sistema di gestione della popolazione carceraria.
La discrepanza tra la capacità dichiarata e quella effettiva sottolinea come i numeri ufficiali possano sottostimare la reale gravità della situazione.
Cause del Sovraffollamento:
Diverse cause concorrono a determinare il persistente sovraffollamento delle carceri Italiane.
Un fattore significativo è l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare, con circa il 30% della popolazione carceraria composta da persone in attesa di giudizio definitivo.
Le politiche penali Italiane, storicamente orientate verso la repressione e la detenzione piuttosto che sulla riabilitazione e sulle misure alternative, contribuiscono ad aggravare il problema.
L'inasprimento delle pene per reati minori legati alla legge sugli stupefacenti, ad esempio, ha portato in carcere un numero considerevole di persone.
Inoltre, si è osservata una diminuzione nella concessione di misure alternative alla detenzione da parte della magistratura di sorveglianza.
L'introduzione di nuove norme penali, come il cosiddetto "decreto rave" e il decreto Caivano, ha ampliato il numero di reati punibili con la reclusione, incrementando ulteriormente la popolazione carceraria.
L'elevata percentuale di detenuti in attesa di giudizio suggerisce un impiego eccessivo della detenzione preventiva, mentre la prevalenza di politiche punitive rispetto a quelle riabilitative alimenta un ciclo di incarcerazione.
Le modifiche legislative che ampliano i reati punibili con il carcere hanno un impatto diretto sull'aumento della popolazione detenuta.
Conseguenze del Sovraffollamento:
Il sovraffollamento carcerario genera una serie di conseguenze negative che compromettono la sicurezza, la dignità e le prospettive di riabilitazione dei detenuti.
L'aumento della tensione e della violenza tra detenuti è una delle conseguenze più immediate, causata dalla competizione per risorse limitate e dalla riduzione dello spazio personale.
La gestione degli Istituti diventa più difficile per il personale Penitenziario, che si trova a operare in condizioni di forte stress e con risorse insufficienti.
Le condizioni di vita si deteriorano, con segnalazioni di ambienti insalubri, mancanza di igiene e spazi ristretti che non garantiscono nemmeno i tre metri quadri calpestabili per persona in molti istituti.
È stata inoltre evidenziata una forte correlazione tra i tassi di sovraffollamento e l'aumento dei gesti autolesivi e dei suicidi.
In molti Istituti dove si sono verificati suicidi nel 2024, si registrava un indice di sovraffollamento superiore al 100%
La mancanza di spazio e le condizioni di vita degradanti creano un ambiente di forte disagio che può portare a comportamenti autodistruttivi.
- Carenza di Personale:
Analisi della Carenza:
La carenza di personale rappresenta un'altra criticità strutturale del sistema carcerario Italiano.
In particolare, si registra una significativa mancanza di personale di polizia penitenziaria, con un deficit stimato di oltre 7.000 unità rispetto alle previsioni.
Al 2024, mancava il 16% delle unità previste in pianta organica, con un rapporto medio tra detenuti e agenti pari a 1,96 a fronte di una previsione di 1,5.
In alcune regioni, come il Lazio, nel 2024 mancavano circa 800 unità di Polizia Penitenziaria.
La situazione è destinata a peggiorare in alcuni istituti, come a Fossano, dove si prevede che all'inizio del 2025 saranno in servizio solo 52 agenti su una pianta organica di 76.
Anche il numero di educatori e funzionari giuridico-pedagogici risulta insufficiente rispetto al numero dei detenuti.
Nel 2023, il rapporto medio era di un educatore ogni 80,7 detenuti, con punte estreme come a Caltagirone, dove un solo educatore aveva in carico 193,5 detenuti.
Nel 2024, a Verona si registrava un funzionario giuridico pedagogico ogni 193 detenuti.
Anche il personale amministrativo e sanitario è sotto organico, con un deficit di circa 800 unità per i funzionari amministrativi nel 2024.
- Conseguenze della Carenza di Personale:
La carenza di personale ha gravi ripercussioni sul funzionamento del sistema carcerario.
Innanzitutto, rende difficile garantire la sicurezza e la legalità all'interno degli istituti come denunciato da operatori del settore.
La ridotta presenza di educatori e personale specializzato limita la capacità di implementare programmi di riabilitazione e reinserimento efficaci.
Il personale in servizio è sottoposto a un carico di lavoro eccessivo e a un elevato livello di stress, come testimoniato da sindacati di categoria.
Inoltre, la mancanza di personale sanitario e psicologico adeguato ostacola l'assistenza ai detenuti con problemi di salute mentale, aumentando il rischio di eventi critici.
L'incapacità di garantire un adeguato livello di personale compromette la sicurezza sia dei detenuti che degli operatori e mina la finalità rieducativa della pena.
- Condizioni Detentive:
Carenze Strutturali e Igienico-Sanitarie:
Le condizioni detentive in molti istituti penitenziari italiani sono caratterizzate da gravi carenze strutturali e igienico-sanitarie.
Numerose segnalazioni denunciano ambienti insalubri, con problemi di muffa, perdite d'acqua e scarsa pulizia.
In molti istituti mancano il riscaldamento e l'acqua calda, soprattutto durante i mesi invernali.
Le celle sono spesso sovraffollate, con spazi ristretti che non rispettano gli standard minimi di vivibilità.
Si riscontrano frequentemente problemi con gli scarichi e la manutenzione delle strutture.
La vetustà di molti edifici e la mancanza di investimenti adeguati contribuiscono al degrado delle condizioni di vita all'interno delle carceri.
- Limitazioni delle Attività e dei Servizi:
L'offerta di lavoro, corsi di formazione e attività professionalizzanti per i detenuti risulta spesso inadeguata alle loro esigenze, anche a causa della carenza di personale educativo.
L'accesso all'istruzione può essere limitato per molti detenuti.
Un problema particolarmente grave è rappresentato dall'insufficienza del supporto psicologico e psichiatrico, nonostante una percentuale significativa di detenuti soffra di patologie mentali o faccia uso di psicofarmaci.
La mancanza di posti nelle Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) per i detenuti con problemi psichiatrici è un'ulteriore criticità.
Infine, i contatti con i familiari, fondamentali per il benessere emotivo e il reinserimento sociale dei detenuti, sono spesso limitati a brevi telefonate settimanali o a colloqui mensili di breve durata.
La limitata disponibilità di attività e servizi incide negativamente sul percorso rieducativo e sul benessere psicologico dei detenuti.
4. Andamento dei Gesti Estremi (2015-2025)
- Suicidi:
Analisi Statistica Annuale:
Il fenomeno dei suicidi nelle carceri Italiane ha assunto proporzioni allarmanti nel periodo considerato.
La tabella seguente riassume il numero di suicidi registrati annualmente dal 2015 al 2024:
I dati parziali per il 2025 indicano già un trend preoccupante, con 20 suicidi registrati fino a marzo e 16 già a fine febbraio.
L'anno 2022 ha rappresentato un picco con 84 suicidi, il numero più elevato degli ultimi vent'anni.
Tuttavia, il 2024 ha superato questo tragico record con 91 suicidi accertati.
La tendenza generale evidenzia un aumento significativo dei suicidi negli ultimi anni segnalando un peggioramento della crisi all'interno del sistema penitenziario.
* **Dati Demografici:**
L'analisi dei dati demografici relativi ai suicidi in carcere nel 2022 rivela che la maggior parte delle vittime erano uomini (80 su 85).
L'età media era di circa 40 anni, con una significativa incidenza nella fascia tra i 26 e i 39 anni.
Un'alta percentuale di suicidi ha riguardato persone di nazionalità straniera (circa il 40% nel 2022), nonostante la popolazione straniera rappresenti una percentuale simile del totale dei detenuti.
Un dato allarmante è l'alta incidenza di suicidi tra le persone in custodia cautelare e nei primi mesi di detenzione, in particolare entro i primi sei mesi e, in molti casi, nei primi giorni dall'ingresso in carcere.
Molte delle persone che si sono tolte la vita avevano precedenti eventi critici o soffrivano di fragilità psicologica.
Questi dati suggeriscono che specifici gruppi demografici e particolari momenti della detenzione rappresentano periodi di maggiore vulnerabilità.
* **Confronto con la Popolazione Generale:**
Il tasso di suicidi in carcere è significativamente più elevato rispetto a quello della popolazione generale.
Nel 2024, si sono registrati 14,7 suicidi ogni 10.000 detenuti, contro un tasso di 0,74 suicidi ogni 10.000 abitanti nella popolazione italiana.
Questo significa che il rischio di suicidio è circa 20 volte maggiore per una persona detenuta rispetto a una persona libera.
Il tasso di suicidi nelle carceri italiane è anche superiore alla media Europea.
Questo divario sottolinea il profondo disagio e la mancanza di supporto adeguato all'interno del sistema penitenziario.
- Autolesionismo:
Analisi Statistica Annuale:
Anche gli atti di autolesionismo hanno mostrato un trend in crescita nel periodo 2015-2025.
Sebbene non tutti i dati annuali siano disponibili nei documenti forniti, si osserva un aumento significativo nel corso degli anni.
Nel 2020, sono stati registrati 11.315 episodi di autolesionismo.
Nel 2024, il numero è salito a 12.544 15.
Il tasso di autolesionismo nel 2024 era di 18,1 ogni 100 detenuti.
Già nel 2016, si contavano 8.586 atti di autolesionismo.
Questi dati indicano un crescente livello di sofferenza psicologica e disagio tra la popolazione detenuta.
- Fattori Correlati e Istituti più Interessati:
L'autolesionismo in carcere è spesso correlato a fattori come il sovraffollamento e le difficili condizioni detentive.
Si è osservata un'incidenza maggiore tra i detenuti stranieri.
Alcuni istituti penitenziari presentano tassi di autolesionismo particolarmente elevati.
Ad esempio, nel 2021, la Casa Circondariale di Sollicciano a Firenze registrava 105,2 episodi di autolesionismo ogni 100 detenuti, seguita dalla Casa Circondariale di Gorizia con 76,47 episodi.
Questi dati suggeriscono che specifiche condizioni ambientali e particolari vulnerabilità dei detenuti possono contribuire all'aumento degli atti autolesivi.
- 5. Principali Richieste (2015-2025)
Richieste dei Detenuti:
Nel corso degli anni, i detenuti hanno espresso con forza la necessità di un miglioramento delle condizioni di vita all'interno degli istituti penitenziari, chiedendo ambienti più salubri, spazi più ampi e maggiori opportunità di attività.
Un'altra richiesta fondamentale riguarda l'accesso a cure mediche e supporto psicologico adeguati, data la prevalenza di problemi di salute mentale e dipendenze.
I detenuti sollecitano anche un aumento della possibilità di contatti con i familiari, attraverso colloqui più frequenti e telefonate più lunghe, riconoscendo l'importanza dei legami affettivi per il loro benessere e il futuro reinserimento.
Infine, emerge una richiesta di maggiore trasparenza e di un effettivo rispetto dei diritti umani all'interno delle carceri.
Richieste delle Famiglie:
Le famiglie dei detenuti chiedono innanzitutto informazioni chiare e tempestive sulla situazione dei propri cari, spesso preoccupate per le condizioni di detenzione e per la loro salute.
Desiderano che i loro familiari siano ospitati in ambienti dignitosi e sicuri, dove siano tutelati i loro diritti fondamentali.
Inoltre, le famiglie esprimono la necessità di un maggiore supporto per il reinserimento sociale dei detenuti una volta scontata la pena, riconoscendo le difficoltà che spesso incontrano nel ritornare alla vita libera.
- Richieste degli Operatori Penitenziari:
Gli operatori penitenziari, in prima linea nella gestione delle criticità, rivendicano un aumento del personale in tutte le categorie, dalla polizia penitenziaria agli educatori, al personale amministrativo e sanitario.
Chiedono migliori condizioni di lavoro e una retribuzione adeguata al carico di responsabilità e ai rischi che affrontano quotidianamente.
Una formazione specifica per la gestione di detenuti con problemi psichiatrici e comportamenti autolesivi è considerata essenziale per affrontare le situazioni di emergenza e per prevenire gesti estremi.
Gli operatori sottolineano anche la necessità di risorse adeguate per garantire la sicurezza e l'ordine all'interno degli istituti, spesso messi a dura prova dal sovraffollamento e dalla carenza di personale.
Vi è una convergenza di richieste da parte di tutti gli attori coinvolti nel sistema carcerario verso un miglioramento delle condizioni complessive, evidenziando una consapevolezza condivisa della gravità della situazione.
6. Esempi di Criticità nel Mondo Carcerario
- Episodi di Suicidio e Tentativi di Suicidio:
Le cronache riportano numerosi episodi tragici di suicidio all'interno delle carceri italiane.
Nel gennaio 2025, si sono verificati tre decessi in sette giorni nel carcere di Modena, di cui due rubricati come suicidi.
Un altro caso emblematico è quello del giovane che si è tolto la vita nel carcere di Teramo nel giorno del suo ventunesimo compleanno 9. Istituti come Regina Coeli a Roma, San Vittore a Milano e Poggioreale a Napoli sono stati teatro di più episodi di suicidio nel corso degli anni.
Oltre ai suicidi consumati, si registrano numerosi tentativi, come i 7 segnalati in un carcere nel 2024 38, che testimoniano il profondo disagio di molti detenuti.
- Atti di Autolesionismo e le Loro Motivazioni:
Gli atti di autolesionismo rappresentano una manifestazione frequente della sofferenza psicologica in carcere.
Si tratta di gesti che possono variare da tagli superficiali a comportamenti più gravi.
Le motivazioni sono spesso legate alla frustrazione, alla disperazione, al senso di isolamento e alle difficili condizioni di vita.
La frequenza di tali atti, come i 12.544 registrati nel 2024, evidenzia un problema diffuso e radicato.
Sebbene le motivazioni specifiche di ogni singolo atto siano complesse e individuali, è evidente che le condizioni carcerarie contribuiscono in modo significativo a questo fenomeno.
- Conseguenze del Sovraffollamento:
Il sovraffollamento ha conseguenze tangibili sulla vita quotidiana all'interno degli istituti.
Carceri come Milano San Vittore, Foggia, Brescia, Taranto e Como presentano tassi di affollamento che superano il 190%, raggiungendo picchi del 215% 1. Questa situazione porta a una convivenza forzata in spazi ristretti aumentando il rischio di violenza tra detenuti e verso il personale.
Le rivolte e le proteste collettive, come le 7 registrate nel 2024, sono spesso una conseguenza diretta delle condizioni di sovraffollamento e del malessere diffuso.
- Inefficienze nell'Assistenza Sanitaria e Psicologica:
Le inefficienze nell'assistenza sanitaria e psicologica sono un'altra grave criticità.
La mancanza di posti nelle REMS per detenuti con problemi psichiatrici costringe spesso queste persone a rimanere in carceri ordinarie, dove non ricevono le cure adeguate.
In alcuni istituti, come a Santa Maria Capua Vetere, le ore settimanali di servizio psichiatrico e psicologico per 100 detenuti sono estremamente limitate.
La difficoltà nell'assistenza ai detenuti tossicodipendenti, spesso presenti in numero elevato nelle carceri, è un'ulteriore area di criticità.
7. Previsioni per i Prossimi 3 Anni (2026-2028)
- Andamento dei Suicidi e dell'Autolesionismo:
Se il trend attuale dovesse persistere, è probabile che il numero di suicidi e atti di autolesionismo nelle carceri italiane continuerà ad aumentare nei prossimi tre anni.
Il rischio di superare i tragici picchi registrati nel 2022 e nel 2024 è concreto.
Fattori come il sovraffollamento e la carenza di personale, che contribuiscono in modo significativo al disagio dei detenuti, difficilmente si risolveranno nel breve periodo.
A meno di interventi significativi ed efficaci, è verosimile che la crisi interna al sistema penitenziario si acuirà ulteriormente.
- Condizioni Detentive e Criticità del Sistema:
Nonostante alcuni tentativi di riforma e i finanziamenti previsti dal PNRR per l'edilizia penitenziaria e il decreto "svuota carceri" è improbabile che il problema del sovraffollamento si risolva completamente nei prossimi tre anni.
La carenza di personale, nonostante le nuove assunzioni previste, potrebbe persistere a causa dei tempi necessari per il reclutamento e la formazione.
Anche la risoluzione delle criticità strutturali e igienico-sanitarie richiederà interventi significativi e tempi di realizzazione non immediati.
L'efficacia delle riforme in atto rimane incerta.
Senza un approccio più radicale e una volontà politica decisa, è probabile che le condizioni detentive rimarranno critiche e le inefficienze del sistema persisteranno.
8. Soluzioni Necessarie per Fronteggiare i Problemi
- Misure Urgenti e a Lungo Termine per il Sovraffollamento:
Per affrontare il problema del sovraffollamento è necessario un maggiore ricorso a misure alternative alla detenzione, soprattutto per reati minori e pene brevi.
È fondamentale accelerare le procedure per la liberazione anticipata e la detenzione domiciliare.
Si dovrebbe valutare l'implementazione di sanzioni penali non detentive, come le pene pecuniarie basate sul reddito, i lavori di pubblica utilità e la giustizia riparativa.
Interventi strutturali per aumentare la capacità degli istituti sono necessari, ma devono essere accompagnati da un'attenzione particolare alla qualità degli spazi e al rispetto degli standard di vivibilità .
La creazione di strutture dedicate ai detenuti senza fissa dimora per l'esecuzione di misure alternative potrebbe rappresentare una soluzione per una parte della popolazione carceraria
Infine, accordi con i paesi d'origine per il rimpatrio di detenuti stranieri potrebbero contribuire a ridurre il numero di presenze negli istituti Italiani.
- Interventi per la Prevenzione del Suicidio e dell'Autolesionismo:
La prevenzione del suicidio e dell'autolesionismo richiede un potenziamento significativo del supporto psicologico e psichiatrico all'interno degli istituti, con un aumento del personale specializzato e l'implementazione di screening psicologici all'ingresso e periodici.
È cruciale una formazione specifica del personale penitenziario per l'identificazione e la gestione del rischio suicidario.
Il miglioramento delle condizioni detentive, riducendo il disagio e la disperazione, è un fattore fondamentale.
Programmi di supporto per i detenuti nel periodo di ingresso e rilascio possono contribuire a ridurre la vulnerabilità.
Infine, misure per contrastare l'isolamento e favorire i contatti con i familiari sono essenziali.
- Strategie per Migliorare le Condizioni Detentive e l'Assistenza Sanitaria:
Investimenti significativi sono necessari per la ristrutturazione e l'ammodernamento degli istituti penitenziari.
È fondamentale garantire l'accesso a cure mediche adeguate e tempestive per tutti i detenuti 9, migliorando l'igiene e la salubrità degli ambienti.
L'aumento delle opportunità di lavoro, istruzione e attività ricreative può contribuire a migliorare la qualità della vita e le prospettive di reinserimento.
- Proposte per Favorire la Riabilitazione e il Reinserimento Sociale:
Programmi di formazione professionale e istruzione di qualità sono essenziali per preparare i detenuti al rientro nella società.
È necessario prevedere un adeguato supporto psicologico e sociale anche dopo la detenzione.
La collaborazione con il terzo settore e le comunità locali può favorire l'inclusione sociale degli ex detenuti.
Incentivi per le aziende che assumono ex detenuti potrebbero facilitare il loro reinserimento nel mondo del lavoro.
Un approccio integrato che combini misure per ridurre il sovraffollamento, prevenire i gesti estremi, migliorare le condizioni detentive e promuovere la riabilitazione è indispensabile per affrontare la complessa crisi del sistema carcerario Italiano.
9. Conclusioni
L'analisi condotta evidenzia una situazione critica e in peggioramento all'interno del sistema carcerario italiano nel periodo 2015-2025.
L'aumento dei suicidi e degli atti di autolesionismo, unitamente alla persistenza del sovraffollamento, della carenza di personale e delle inadeguate condizioni detentive, delinea un quadro allarmante che richiede interventi urgenti e coordinati.
È imperativo che le istituzioni assumano la responsabilità di garantire la dignità e i diritti fondamentali delle persone private della libertà personale.
Un cambio di paradigma nel sistema penitenziario Italiano è necessario, orientando le politiche verso la riabilitazione, il rispetto dei diritti umani e la ricerca di soluzioni alternative alla detenzione.
La gravità della situazione impone un appello all'azione per affrontare questa crisi e costruire un sistema penitenziario più umano ed efficace.