"Fuori, siamo considerati rifiuti. Non siamo e saremo sempre nessuno."
Questo grido di dolore attraversa le pagine di Noi fuori - la voce dei detenuti di Rebibbia (Il Levante, 2024), un libro curato da suor Emma Zordan, membro delle Adoratrici del Sangue di Cristo.
Frutto del lavoro con i detenuti del carcere di Rebibbia, il volume raccoglie le paure e le speranze di chi sta per affrontare la libertà, rivelando una verità sconvolgente: oggi, il mondo esterno fa più paura del carcere stesso.
La Voce di Chi ha Paura della Libertà
La pubblicazione, che include una prefazione del Vescovo di Latina, Monsignor Mariano Crociata, nasce dall'esperienza diretta di suor Emma nei laboratori di scrittura creativa all'interno del carcere.
Non è il primo progetto editoriale su questo tema: nel 2019, con Paura della libertà, la religiosa aveva già esplorato il difficile passaggio tra detenzione e reinserimento sociale.
Tuttavia, l'aumento allarmante dei suicidi tra i detenuti ha reso necessario tornare sull'argomento.
Un Mondo Che Non Perdona
"Rispetto al passato, ora constatiamo che per i detenuti in via di rilascio, il mondo esterno è spesso peggio del carcere", afferma suor Emma.
Il motivo? Pregiudizi e rifiuto sociale.
Chi ha commesso un errore non viene perdonato, anche dopo aver scontato la propria pena.
La società non si fida, non riconosce il cambiamento e isola gli ex detenuti, condannandoli a una nuova forma di prigionia: l'esclusione.
Liberazione o Incubo?
Per molti detenuti, il giorno della scarcerazione non rappresenta più una liberazione, ma un incubo.
Se un tempo la paura si mescolava al desiderio di riabbracciare la famiglia e ritrovare gli affetti, oggi prevale il timore di fallire di nuovo.
La realtà è così dura che molti preferiscono rimanere in carcere, e il rischio di recidiva diventa altissimo.
La libertà non è più una conquista, ma una sfida che spesso si rivela insormontabile.
Il libro Noi fuori è una denuncia coraggiosa di un sistema che punisce due volte: prima con la detenzione e poi con l'ostracismo sociale.
Serve un cambio di mentalità e politiche efficaci per favorire il reinserimento e abbattere i pregiudizi.
Altrimenti, la libertà continuerà a restare un'illusione per molti ex detenuti.
Un mondo che non offre seconde possibilità non fa che creare nuove ingiustizie.
È tempo di ascoltare chi vive il dramma di un "fuori" che spaventa più di una cella chiusa.