Un altro morto in carcere, ma lo Stato continua a ignorare l’emergenza
Tragedia nel carcere di Marassi: un uomo di 70 anni si è tolto la vita nella sua cella. Era italiano, con fine pena nel 2033.
Il suo corpo è stato trovato domenica mattina, impiccato. I tentativi di soccorso della Polizia Penitenziaria e dei sanitari sono stati inutili.
❗ Un suicidio annunciato.
Il 24° detenuto morto dall’inizio dell’anno
L’ennesima morte che si aggiunge a una lista nera che cresce di giorno in giorno.
"Con questo sono 24 i detenuti suicidi nel 2025, senza contare un agente di Polizia Penitenziaria", denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
Nel carcere di Marassi le condizioni sono disumane: 670 detenuti stipati in uno spazio previsto per 534, con appena 330 agenti di Polizia Penitenziaria invece dei 551 necessari.
Una bomba a orologeria che lo Stato lascia esplodere, facendo finta di nulla.
Sovraffollamento, carenze, indifferenza politica
👉 Le carceri italiane sono al collasso, con 16mila detenuti in più rispetto alla capienza e 18mila agenti di polizia penitenziaria in meno.
E cosa fa la politica? Un nulla imbarazzante.
Mentre la Camera approva mozioni inutili, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio promette nuovi padiglioni, che - ammesso che vengano mai costruiti - non serviranno a niente senza il personale per gestirli.
💣 Nel frattempo, la popolazione carceraria aumenta di 300 detenuti al mese.
Basta morte e sofferenza!
📢 Serve una risposta concreta ORA! Cosa aspettiamo? Il prossimo suicidio?
✅ Indulto e Amnistia subito.
✅ Aumentare il personale della Polizia Penitenziaria
✅ Garantire l’assistenza sanitaria nelle carceri
✅ Riforme strutturali REALI e non chiacchiere politiche
Lo Stato ha il sangue di questi detenuti sulle mani.