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Suicidi in carcere: 70enne si toglie la vita a Marassi, lo Stato resta a guardare

Ennesima tragedia nelle carceri italiane: un detenuto di 70 anni si è suicidato a Marassi.
23 marzo 2025 di
Suicidi in carcere: 70enne si toglie la vita a Marassi, lo Stato resta a guardare
L R
Un altro morto in carcere, ma lo Stato continua a ignorare l’emergenza

Tragedia nel carcere di Marassi: un uomo di 70 anni si è tolto la vita nella sua cella. Era italiano, con fine pena nel 2033. 
Il suo corpo è stato trovato domenica mattina, impiccato. I tentativi di soccorso della Polizia Penitenziaria e dei sanitari sono stati inutili.

Un suicidio annunciato.

Il 24° detenuto morto dall’inizio dell’anno

L’ennesima morte che si aggiunge a una lista nera che cresce di giorno in giorno.
"Con questo sono 24 i detenuti suicidi nel 2025, senza contare un agente di Polizia Penitenziaria", denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

Nel carcere di Marassi le condizioni sono disumane: 670 detenuti stipati in uno spazio previsto per 534, con appena 330 agenti di Polizia Penitenziaria invece dei 551 necessari. 
Una bomba a orologeria che lo Stato lascia esplodere, facendo finta di nulla.

Sovraffollamento, carenze, indifferenza politica

👉 Le carceri italiane sono al collasso, con 16mila detenuti in più rispetto alla capienza e 18mila agenti di polizia penitenziaria in meno.

E cosa fa la politica? Un nulla imbarazzante.

Mentre la Camera approva mozioni inutili, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio promette nuovi padiglioni, che - ammesso che vengano mai costruiti - non serviranno a niente senza il personale per gestirli.

💣 Nel frattempo, la popolazione carceraria aumenta di 300 detenuti al mese.

Basta morte e sofferenza!

📢 Serve una risposta concreta ORA! Cosa aspettiamo? Il prossimo suicidio?

✅ Indulto e Amnistia subito.​ 
Aumentare il personale della Polizia Penitenziaria 
Garantire l’assistenza sanitaria nelle carceri 
Riforme strutturali REALI e non chiacchiere politiche

Lo Stato ha il sangue di questi detenuti sulle mani. 

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