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Sollicciano: Vergogna di stato. Il Governo fallisce, detenuti abbandonati nell'orrore indegno

Muffa, cimici, acquitrini nelle celle: magistrati denunciano l'orrore di Sollicciano e chiedono la chiusura immediata.
28 marzo 2025 di
Sollicciano: Vergogna di stato. Il Governo fallisce, detenuti abbandonati nell'orrore indegno
L R

Il carcere Fiorentino di Sollicciano non è solo un edificio fatiscente, è il simbolo tangibile del fallimento dello Stato e dell'inaccettabile inerzia di un Governo che permette condizioni di vita subumane per centinaia di persone sotto la sua diretta responsabilità. 
Le descrizioni che emergono sono agghiaccianti, un pugno nello stomaco che dovrebbe scuotere le coscienze, soprattutto quelle di chi siede ai vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP).

L'Orrore quotidiano imposto dallo stato indifferente

Immaginate di vivere tra acqua stagnante che invade celle e corridoi, con l'elettricità che va e viene come un macabro gioco. 
Immaginate muffe onnipresenti che ricoprono muri e soffitti, rendendo l'aria densa, fetida e irrespirabile. 
Aggiungete infestazioni di cimici, combattute disperatamente con fornelletti inadeguati. 
I bagni? Spesso ridotti a una tazza senza porta né scarico funzionante, un insulto alla minima decenza. 
E poi letti a castello a tre livelli, dove chi sta in cima è costretto a respirare a pochi centimetri da soffitti fatiscenti e umidi.

Questo non è lo scenario di un film distopico, ma la realtà quotidiana imposta a Sollicciano, un Istituto costruito incredibilmente su un acquitrino (in Via del Pantano, quasi un beffardo presagio). 
Qui, centinaia di detenuti, molti dei quali ancora in attesa di giudizio e quindi presunti innocenti, sono condannati a condizioni disumane, una vergogna che pesa interamente sulle spalle di uno Stato e di un governo palesemente inadempienti.

Magistrati all'attacco: "condizioni disumane, chiudete questo orrore"

A squarciare il velo di colpevole indifferenza è arrivata la voce autorevole di un gruppo di Magistrati. 
Non attivisti qualsiasi, ma professionisti della giustizia – tra cui Sergio Affronte, Franco Attinà, Alessandro Azzaroli, Angela Fantechi, hanno messo nero su bianco l'orrore assistito durante un sopralluogo.

"Risulta difficile esprimere a parole l'orrore provato nel vedere le condizioni materiali in cui lo Stato Italiano fa vivere persone sotto la sua responsabilità", si legge nella lettera-denuncia consegnata ai vertici istituzionali, inclusi il Presidente della Regione Giani e la Sindaca Funaro. 
La richiesta è netta, senza appello: Sollicciano va chiuso
Perché lì, come denunciano i Magistrati, "i detenuti vivono in condizioni che non rispettano gli standard di rispetto minimo della dignità umana".

Il Fallimento del governo: Responsabilità dirette per il disastro Sollicciano

Le cause di questo disastro sono chiare e chiamano in causa direttamente la gestione fallimentare del governo e del DAP:

  • Sovraffollamento cronico: 
    Aggravato dalla chiusura di una sezione per inagibilità, dimostrando l'incapacità di gestire flussi e strutture.
  • Carenza strutturale di personale: 
    Mancano quasi 200 agenti di polizia penitenziaria (ne servirebbero 500, ce ne sono poco più di 300). 
    Una falla drammatica imputabile a scelte politiche e amministrative errate.
  • Assenza di figure chiave: 
    Mancano educatori, formatori, psicologi. 
    Le attività rieducative, previste dalla Costituzione, saltano sistematicamente. 
    Il risultato? Detenuti lasciati a "marcire" nelle celle.
  • Mancanza di una guida stabile: 
    Da gennaio, Sollicciano è senza un Direttore effettivo, con un semplice 'facente funzioni'. 
    Un segnale eloquente dell'abbandono Istituzionale da parte di un ministero evidentemente distratto o incompetente.

Questo quadro desolante non è frutto del caso, ma la conseguenza diretta di politiche carcerarie inadeguate, mancanza di investimenti mirati e una visione punitiva che ignora completamente il mandato costituzionale della rieducazione
È la fotografia di un governo fallimentare che, anziché risolvere i problemi, li aggrava con la propria inerzia e incapacità.

Oltre l'abbandono: Rieducazione negata e vite spezzate

Le conseguenze di questa gestione disastrosa voluta o permessa dal governo sono devastanti. 
La mancanza totale di attività formative o lavorative non solo viola la Costituzione, ma alimenta disagio psichico, autolesionismo e suicidi. 
Dall'inizio dell'anno, tre detenuti sono morti a Sollicciano, un quarto si era tolto la vita a fine dicembre.

Ignorare la funzione rieducativa significa condannare le persone a un ciclo vizioso di criminalità, con tassi di recidiva altissimi una volta fuori. 
Un fallimento non solo umano, ma anche sociale, i cui costi ricadono sull'intera collettività, mentre chi dovrebbe gestire e riformare sembra avere altre priorità.

Appello ignorato: Si chiede trasparenza, il governo tace

I magistrati chiedono che le immagini dell'ispezione dell'AUSL del 14 marzo vengano mostrate ai cittadini. 
La trasparenza è fondamentale per comprendere la gravità della situazione e la portata delle responsabilità governative
Eppure, ottenere autorizzazioni per documentare cosa accade realmente dietro le sbarre rimane difficilissimo.

"A Sollicciano non siamo lontani da quello che si può vedere in un film ambientato nel terzo o quarto mondo", sottolinea amaramente il Magistrato Affronte
È una vergogna nazionale che richiede un intervento immediato. 
La richiesta di chiusura non è un capriccio, ma l'unica risposta dignitosa di fronte a un fallimento così palese e dannoso perpetrato dalle istituzioni centrali
Questo governo ha il dovere di agire, smettendo di nascondere la polvere – e l'orrore – sotto il tappeto.

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