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Prigioni in Crisi: Sovraffollamento, Decessi e Soluzioni da Scarto

Una denuncia implacabile contro un sistema penitenziario disumano e un Governo disperato che pensa di risolvere il caos con ex caserme.
7 marzo 2025 di
Prigioni in Crisi: Sovraffollamento, Decessi e Soluzioni da Scarto
Ramy


Le prigioni italiane sono diventate il simbolo di un fallimento sistemico. 
Con una popolazione carceraria che ammonta a 62.132 individui contro una disponibilità di soli 46.910 posti, il tasso di sovraffollamento raggiunge un inaccettabile 132,4%
Questa crisi non è un'eccezione, ma una vera e propria strage silenziosa che dura da anni.

Il Dramma Quotidiano del Sovraffollamento

Le condizioni disumane all'interno dei penitenziari Italiani sono una macchia indelebile sul sistema di giustizia.

  • Sovraffollamento estrema: Alcune regioni, come Puglia, Lombardia e Veneto, superano addirittura il 150%, con la Casa circondariale di San Vittore a Milano che arriva a un indice del 214%.
  • Emergenza di decessi e suicidi: Dal 2020 ad oggi, si sono registrati 1.118 decessi, di cui 361 per suicidio
    Il carcere di Regina Coeli a Roma detiene il triste primato con 15 suicidi in questo periodo. 
    Nel 2024, il numero di decessi ha raggiunto i 90, mentre nei primi due mesi del 2025 si sono già contati 15 morti, in un parallelo inquietante con i 85 decessi registrati nei primi due mesi del 2022.

La Negligenza Istituzionale e il Fallimento del Sistema

Il rapporto del Garante dei detenuti del Lazio, intitolato "Un silenzio assordante sul carcere", denuncia un sistema che abbandona ogni principio di umanità. La carenza di personale della Polizia penitenziaria e le misure restrittive imposte quotidianamente aggravano ulteriormente una situazione già critica, trasformando le carceri in luoghi di sofferenza e disperazione.

Soluzioni Inadeguate e Proposte Controcorrente

In risposta a questa crisi, il Governo sembra non avere alternative se non soluzioni di facciata:

  • Ex caserme come nuove prigioni: Il Ministro Nordio sta spingendo per la conversione di ex caserme in strutture carcerarie, una proposta che appare come un tentativo disperato di mascherare il fallimento del sistema senza risolvere le radici del problema.
  • Misure di emergenza: Il Garante nazionale dei detenuti, Stefano Anastasia, ha proposto soluzioni come l'amnistia e l'indulto, oltre all'istituzione di un numero chiuso basato sulla reale capienza e sul personale disponibile, ma tali misure rappresentano solo pali cosmetici di fronte a una crisi strutturale.

Il quadro che si delinea all'interno delle carceri Italiane è un grido d'allarme: sovraffollamento, decessi e condizioni disumane sono il frutto di un sistema che ha perso di vista il rispetto dei diritti umani. 
Le proposte del Governo, come la trasformazione delle ex caserme in nuove prigioni, sono solo soluzioni da facciata, incapaci di affrontare la radice del problema. 
È ora di smascherare questa negligenza istituzionale e pretendere un cambiamento radicale per porre fine a questa crisi umanitaria.

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