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41 Bis, Ergastolo Ostativo e Follia Politica: La Follia che Distrugge Diritti e Umanità

Una denuncia implacabile contro un regime carcerario disumano e un dibattito politico degradato.
7 marzo 2025 di
41 Bis, Ergastolo Ostativo e Follia Politica: La Follia che Distrugge Diritti e Umanità
Ramy


Gennaio 2023 segna un momento di sconcertante crisi: attraverso uno sciopero della fame prolungato, l'anarchico Cospito costringe l'intero paese a riflettere sulla legittimità del 41 bis, un regime carcerario estremamente severo e disumano. 
La sua determinazione ha fatto emergere un inquietante dibattito sui diritti umani dei detenuti, soprattutto di coloro soggetti a regimi detentivi speciali, troppo spesso ignorati nel discorso pubblico Italiano.

Il Caso Cospito: Un Inciampare nella Verità

La vicenda di Cospito non è solo una questione individuale, ma un segnale d’allarme contro un sistema che premia la follia politica
Con il suo sciopero della fame, Cospito ha esposto le crudeli conseguenze di un regime che infligge ergastolo ostativo e trattamenti degradanti, costringendo il paese a confrontarsi con una realtà di violazioni sistematiche dei diritti dei detenuti.

Denuncia Politica e Ipocrisia Parlamentare

Il governo, definito il più a destra nella storia della Repubblica e insediato pochi mesi fa, si trova in una posizione precaria. 
Il deputato meloniano Donzelli ha tentato di stravolgere il dibattito politico, presentando prove secondo cui Cospito avrebbe avuto contatti con un condannato per mafia, ricevendo il suo sostegno.

Questa informazione, tratta da un rapporto della Polizia Penitenziaria, ha gettato il caos in aula il 31 gennaio. Con toni aspri e indignati, Donzelli ha accusato la sinistra, interrogando:

"Questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi legati alla mafia?"

Queste affermazioni degradanti hanno abbassato il livello del dibattito parlamentare, trasformando la discussione in un mero schiamazzo politico anziché in un confronto serio sui diritti umani.

Il Disastro Umano del 41 Bis

Il regime del 41 bis è un esempio lampante di disumanità istituzionalizzata. 
I detenuti sottoposti a questo regime sono vittime di una censura totale della corrispondenza, visite familiari ridotte a contatti attraverso un vetro divisorio e accesso limitato e arbitrario ai mezzi di informazione.

Le restrizioni non finiscono qui: sono imposti divieti alimentari irragionevoli e l'isolamento dura per ventidue ore al giorno, con l'ora d'aria confinata in piccoli cortili sotto stretta sorveglianza. 
Queste misure non sono altro che la prova tangibile di un sistema che ignora ogni principio di umanità e giustizia.

L'intera vicenda – dal 41 bis all'ergastolo ostativo, passando per la follia politica – mette in luce una crisi profonda e sistemica. 

La scelta di chi, come Cospito, ricorre a gesti estremi per farsi ascoltare è sintomo di un malessere che travolge un sistema penitenziario incapace di garantire dignità e diritti umani fondamentali.

È tempo di affrontare la verità: la degradazione e l'ipocrisia politica devono essere smascherate e condannate, perché nessun essere umano può essere trattato con tanto disprezzo in nome della sicurezza.

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