Nel cuore del nostro sistema penitenziario Italiano, l'assurdo diventa la norma.
Le carceri, sempre più simili a recinti mal gestiti, accolgono detenuti in condizioni tali da far arrossire anche il più cinico degli osservatori.
Sovraffollamento da vergogna
Le istituzioni, con una determinazione che rasenta l’ovvia ironia, continuano a tenere i detenuti in spazi esiguamente sovraffollati.
Ogni cella sembra trasformarsi in un piccolo teatro dell’assurdo, dove il concetto di "spazio personale" è del tutto sconosciuto.
È quasi ridicolo come si veda l’ennesima opera di ingegneria sociale: più gente, meno regole.
Evasioni da Copione Cinematografico
Ma non finisce qui: il numero di evasioni è così elevato da sembrare tratto da un film comico.
Detenuti che approfittano di ogni fessura del sistema per fuggire, lasciando dietro di sé un miscuglio di sconcerto e incredulità.
Le storie si susseguono come in una parodia, con protagonisti che sembrano aver preso lezioni da un manuale.
Un Sistema Penitenziario da Ridere (o Piangere)
L’intera faccenda diventa una tragicommedia: istituzioni che si ostinano a non intervenire, lasciando che il disastro diventi la regola.
Mentre i detenuti si trasformano in astuti protagonisti di una fiaba moderna, il sistema penitenziario Italiano resta imprigionato in logiche anacronistiche, incapace di gestire un problema ormai evidente.
Forse è giunto il momento di chiedersi: non sarebbe meglio un'amnistia e un indulto piuttosto che continuare a mantenere carceri collabrodo e disastrate?
Una riforma radicale, che abbracci la realtà e metta fine a questo spettacolo grottesco, potrebbe essere l'unica via d'uscita da una situazione ormai paradossale.