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Nordio, il Ministro fantasma delle carceri: Tra proclami farsa, decreti repressione e un silenzio colpevole sul caos

Il Guardasigilli Carlo Nordio, dopo una prolungata assenza mediatica, torna alla ribalta con le solite giravolte dialettiche. Dimenticate le promesse, ignorato il sovraffollamento disumano e la piaga dei suicidi, si scopre campione di giustizialismo solo quando fa comodo. Un'analisi impietosa dell'inadeguatezza di un governo che tratta le carceri come un fastidio da nascondere sotto il tappeto, o peggio, con container da 81mila euro a posto letto.
26 maggio 2025 di
Nordio, il Ministro fantasma delle carceri: Tra proclami farsa, decreti repressione e un silenzio colpevole sul caos
Prof. Antonio De Feo
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Articolo sulle Carceri e il Ministro Nordio

Diciamocelo chiaramente: pensavamo fosse scomparso. Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo una serie di dichiarazioni che potremmo eufemisticamente definire "al limite del funambolismo dialettico", sembrava essersi volatilizzato.

Ma eccolo ricomparire, più confuso e contraddittorio che mai, a confermare la totale inadeguatezza sua e di questo governo nella gestione della drammatica questione carceraria.

L'emergenza carceri secondo Nordio: Oggi c'è, domani chissà, dopodomani repressione!

Ricordate quando il Ministro Nordio, con l'aria grave di chi ha appena fatto una scoperta epocale, ci parlava di emergenza carceri? Bene, dimenticatevelo.

Poco dopo, come per magia, quella stessa emergenza è svanita dalla sua narrazione, salvo poi ricomparire, più minacciosa che mai, come giustificazione per il suo fatidico decreto "Sicurezza".

Un decreto che noi, senza troppi giri di parole, preferiamo chiamare con il suo nome naturale: Decreto Repressione.

E come giustifica il Ministro l'utilizzo, tanto caro a questo Esecutivo, dello strumento del Decreto Legge? Ovviamente, con un motivo d'urgenza!

Quindi, riassumendo la logica "nordiana": prima nessun problema, nessuna emergenza degna di nota; subito dopo, si reprime a tutto spiano in nome di un'emergenza e di una sicurezza invocate a comando. Coerenza, questa sconosciuta.

Sovraffollamento? "Nessun problema", dice lui. I numeri (e l'Europa) dicono ben altro

E veniamo alla tragica farsa del sovraffollamento.

Per il Ministro Nordio, un tasso di affollamento medio che si attesta stabilmente al 134%, con picchi terrificanti che in alcune strutture raggiungono il 240% (potete verificare voi stessi questi dati, aggiornati in tempo reale, sulla nostra pagina al link: https://www.liberazioneanticipata.it/sovraffollamento), non è minimamente preoccupante. Tutto normale, secondo lui.

Peccato che in qualsiasi altro Paese civile d'Europa, di fronte a cifre simili, sarebbero già scattati provvedimenti immediati e drastici per sfollare quelle che non sono istituti di pena, ma vere e proprie polveriere pronte ad esplodere.

Ma si sa, per il Ministro Nordio e i suoi "compagni di merende" – Meloni, Salvini, Delmastro – il tema carceri è sacro solo quando si tratta di inventare nuovi reati e inasprire le pene. Affrontare il problema alla radice? Giammai. Perché, diciamolo forte e chiaro, per loro questo NON È un problema.

È, al massimo, un fastidio da relegare ai margini del dibattito pubblico.

La negazione della correlazione suicidi-sovraffollamento: Un affronto alla realtà

Ma l'apice dell'incompetenza (o della malafede?) si raggiunge quando il Ministro Nordio, con una faccia tosta da primato, nega qualsiasi correlazione tra sovraffollamento e suicidi in carcere.

Vi invitiamo, cari lettori, a fare una semplice ricerca online.

Scoprirete, senza troppa fatica, che numerosi studi e rapporti, come quelli dell'Associazione Antigone o del Garante Nazionale dei Detenuti, evidenziano da anni la stretta e drammatica correlazione tra condizioni di sovraffollamento, degrado detentivo e aumento del rischio suicidario.

Negarlo non è solo ignoranza, è un insulto alla memoria delle vittime e alla sofferenza di chi vive quell'inferno quotidiano.

Le "soluzioni" di Nordio: Container usa e getta a peso d'oro

E quali sarebbero le mirabolanti soluzioni del Ministro dalle ondivaghe prese di posizione per risolvere il problema delle carceri?

Tenetevi forte: i container. Sì, avete capito bene. Container da piazzare negli spiazzali interni delle carceri. Una proposta che farebbe ridere, se non fosse che lui è terribilmente serio.

E ci spiega pure che costeranno poco: "appena" 32 milioni di euro. Per dei container "usa e getta", si intende. Facendo due conti, si tratta della modica cifra di 81 mila euro a posto letto.

Ottantunomila euro, cari contribuenti, per un posto letto in un container, magari destinato a una persona che in carcere non dovrebbe neppure starci, perché avrebbe pieno diritto a quelle misure alternative che, sia mai, vengano concesse.

Uno spreco di denaro pubblico che grida vendetta, mentre si taglia sulla sanità e sulla prevenzione.

Magistrati di Sorveglianza: Eroi solitari o capro espiatorio di un sistema al collasso?

Poi, ci si lamenta dei Magistrati di Sorveglianza. Ma come si può pretendere che facciano miracoli? Sapevate che sono quasi 200 per una popolazione detenuta che sfiora i 63 mila individui (al momento della stesura di questo articolo).

Sapete cosa significa questo rapporto? Ve lo diciamo noi: 0,00317 magistrati per detenuto. È umanamente possibile, con questi numeri, che un magistrato possa svolgere anche solo discretamente il proprio lavoro, esaminando con la dovuta attenzione le istanze, le storie, le necessità di chi è privato della libertà? È IMPOSSIBILE!

E ci si stupisce se le istanze finiscono nel dimenticatoio? Se non viene prestata l'attenzione dovuta a situazioni che meriterebbero un intervento immediato?

Ma la colpa, ovviamente, non è mai del sistema, mai della carenza di risorse, mai del sovraffollamento cronico che, come al Monopoli, ci riporta sempre al punto di partenza, senza passare dal VIA e senza ritirare lo stipendio della dignità.

Nuove carceri: Il Proclamo vuoto e la retromarcia imbarazzante

Ma il Governo, con i suoi proclami roboanti, non si arrende: "Costruiremo nuove carceri!", tuonano. Benissimo, costruiamone mille, spendiamo miliardi di euro sottratti alla Salute e, soprattutto, alla PREVENZIONE, quella vera, quella che evita che giovani spesso ABBANDONATI DALLO STATO commettano reati e finiscano inghiottiti da quelle scatole vuote, puzzolenti, grigie e ammuffite, dove l'unica cosa che si impara è la strada del crimine.

Facciamolo pure, se gli "scienziati" che ci governano pensano sia l'approccio giusto.

Ma aspettate un attimo! Ecco che si risveglia una delle tante personalità del Ministro Nordio. Ci aveva appena detto che avrebbero costruito nuove carceri, ma le cose cambiano alla velocità della luce. Cambia lo SLOGAN in Italia: non si possono costruire nuove carceri! Troppa burocrazia, mancano i fondi (come abbiamo già denunciato qui).

E quindi? Che fine hanno fatto tutti i progetti, tutti i proclami? Silenzio. Nordio scompare di nuovo.

La propaganda di La Russa e il silenzio assordante sui suicidi

Compare però il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che con la sua minchiata sulla "sensibilità" e la "presa di coscienza" in merito a sovraffollamento, suicidi e situazioni non umane nelle carceri, si fa vedere in un patetico teatrino insieme all'On. Giachetti e alla Sig.ra Bernardini.

Dice che la situazione è insostenibile, che bisogna attuare una misura deflattiva.

Tutto molto bello, tutto molto commovente. Se non fosse mera propaganda e NULLA DI UFFICIALE. "Facciamo perdere un po' di tempo", avrà pensato, "nel frattempo si suicideranno altri detenuti, ma cosa volete che sia, mica sono esseri umani quelli lì...".

E infatti, proprio due giorni fa, il 34esimo suicidio dall'inizio dell'anno: un ragazzo di appena 20 anni. Questo vogliamo "attribuire" direttamente alla minchiata di La Russa che possa pesare sulla sua coscienza se ne ha una.

Gli altri, li mettiamo sul groppone della Meloni, del suo ineffabile Ministro Nordio e di tutti i loro compagni di merende. Su tutto questo, ovviamente, cala il silenzio tombale del Ministro e della "Giorgia Nazionale".

Nordio e il caso Stasi: Giustizialismo a intermittenza e ipocrisia di Stato

Ma ecco che, all'improvviso, succede qualcosa che chiunque abbia avuto a che fare, suo malgrado, con la Giustizia italiana conosce fin troppo bene.

Si inizia a parlare di un caso mediatico di anni fa, quello di Alberto Stasi, e si scopre (o meglio, si conferma ciò che molti sapevano da tempo) che un ragazzo è in carcere da 10 anni per un qualcosa che, con buona probabilità, non ha commesso.

A questo punto, il Ministro Nordio si sveglia dal suo torpore. Interviene su Retequattro, a "Zona Bianca", e dichiara: "Trovo irragionevole che dopo una o due sentenze di assoluzione sia intervenuta una condanna, senza rifare l'intero processo".

Addirittura, pur specificando che non ci saranno conseguenze per i magistrati della vecchia inchiesta ("La responsabilità si può avere solo se il magistrato non conosce la legge o dimostra di non conoscere le carte"), arriva a criticare l'operato della magistratura e ad ammettere che se la Giustizia Italiana opera così, "la situazione è grave".

Aggiunge poi che "più che colpa dei magistrati è colpa delle leggi", che "consentono di procrastinare processi all'infinito".

Beh, caro Ministro, noi poveri mortali questo lo sappiamo bene e lo diciamo da anni!

Solo che, quando siamo noi a dirlo, veniamo ripetutamente PRESI PER IL CULO e liquidati con la solita, sprezzante etichetta dei "poverelli, i classici innocenti in carcere".

I mille "Stasi" di ogni anno e i costi dell'ingiustizia

Eh sì, come se non ce ne fossero, di innocenti in carcere! Come se i NUMERI UFFICIALI DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA non parlassero chiaro: circa MILLE innocenti ogni singolo anno finiscono dietro le sbarre da innocenti!

Non sono numeri nostri, non lo diciamo noi: sono i VOSTRI numeri! Che dire? Complimenti! Se fosse anche solo uno, come nel caso di Stasi (giusto per restare in tema), sarebbe già troppo. Ma sono quasi MILLE ogni anno!

E questo scherzetto, tanto per essere chiari, solo nel 2023 è costato a tutti i contribuenti italiani quasi 30 milioni di euro in risarcimenti per ingiusta detenzione.

Allora, parliamo pure del caso Stasi, visto che per adesso è diventato importante per lei, signor Ministro. Ma ricordiamoci, caro Ministro e compagnia cantante, che gli STASI SONO MIGLIAIA OGNI ANNO!

E che ci sono 63 mila persone letteralmente NELLA MERDA dentro le vostre carceri sovraffollate, disumane e puzzolenti.

Smettetela di girarvi dall'altra parte. Il popolo Italiano ha una grande pazienza, ma si sa: questa volta state tirando la corda (tanto per restare in tema carcerario) un po' troppo.

E la corda, prima o poi, si spezza.

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