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Morte di un detenuto nel carcere di Bancali: Indagine aperta dopo i dubbi della famiglia

Un giovane detenuto di Olbia è stato trovato senza vita nella sua cella nel carcere di Sassari Bancali. Mentre una prima ipotesi parlava di suicidio, la famiglia esprime forti dubbi e ha sollecitato un'inchiesta. La Procura ha aperto un fascicolo e disposto l'autopsia.
25 aprile 2025 di
Morte di un detenuto nel carcere di Bancali: Indagine aperta dopo i dubbi della famiglia
L R

Un detenuto originario di Olbia è deceduto nel carcere di Bancali, Sassari, lo scorso 21 aprile ( ne avevamo parlato qui
La vicenda è oggetto di un'indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Sassari, a seguito dei dubbi espressi dalla famiglia del giovane, che contesta l'ipotesi iniziale di suicidio.

I fatti e la prima ipotesi

Secondo una prima ricostruzione, il detenuto, un 24enne di Olbia recluso per reati contro il patrimonio commessi in città, sarebbe stato trovato morto nella sua cella dal personale di sorveglianza il 21 aprile
L'ipotesi iniziale avanzata sarebbe quella del suicidio per inalazione di gas da una bomboletta utilizzata per riscaldare vivande.

I dubbi della famiglia e l'apertura dell'inchiesta

Tale ricostruzione non ha convinto i familiari del giovane. 
Assistiti dagli avvocati Abele e Cristina Cherchi, hanno presentato alla Procura di Sassari una richiesta urgente di indagini per accertare le cause del decesso. 
La Procura, rappresentata dal sostituto procuratore Paolo Francesco Piras, ha accolto la richiesta e aperto un fascicolo di inchiesta contro ignoti.

Gli accertamenti disposti: L'autopsia

Uno dei primi passi disposti nell'ambito dell'inchiesta è l'autopsia
L'incarico è stato affidato al medico legale Francesco Lubinu. 
L'esame è previsto per il 30 aprile a Sassari e si preannuncia cruciale per chiarire le circostanze della morte.

Le richieste della difesa alla Procura

Gli avvocati della famiglia hanno presentato una serie di richieste specifiche alla Procura di Sassari per garantire un'indagine approfondita:

  • Il sequestro immediato della cella del detenuto e di tutto il materiale presente al suo interno.
  • L'acquisizione di sommarie informazioni dai compagni di cella del giovane e dagli altri detenuti della sezione.
  • Una richiesta dettagliata affinché l'escussione dei detenuti sia condotta da ufficiali di polizia giudiziaria esterni alla polizia penitenziaria del carcere di Bancali, eventualmente previo trasferimento temporaneo dei detenuti in altra struttura o sezione protetta, per evitare condizionamenti.
  • L'acquisizione di informazioni anche dal personale medico e infermieristico in servizio presso la struttura carceraria al momento dei fatti.

L'appello degli Avvocati

Gli avvocati Abele e Cristina Cherchi hanno inoltre lanciato un appello pubblico: "Chi sa parli". 
Hanno invitato chiunque possegga informazioni utili a rivolgersi al loro studio Legale, anche in forma riservata, sottolineando l'importanza di ogni dettaglio per la ricostruzione dell'accaduto.

Le indagini sono in corso per fare piena luce sulla morte del giovane detenuto e verificare tutte le ipotesi.

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