Countdown Manifestazione
Mancano
00gg 00h 00min
alla Manifestazione!
Passa al contenuto

Misure Alternative: Un Sistema punitivo in espansione senza rimedio

La giustizia penalitaria estende il suo controllo: oltre 95.000 soggetti monitorati fuori dal carcere e più di 100.000 "liberi sospesi" testimoniano un sistema che opprime anziché rieducare.
6 marzo 2025 di
Misure Alternative: Un Sistema punitivo in espansione senza rimedio
Ramy

 

Un Sistema di Controllo Punitivo che Sfida Ogni Logica Rieducativa

Espansione Inaccettabile dell'Area Penale

L'area penale non conosce limiti: si espande sia all'interno che all'esterno delle mura carcerarie. 
Al 31 gennaio scorso, i penitenziari ospitavano 61.916 detenuti, ben oltre i 51.300 posti disponibili secondo la capienza regolamentare. 
Questo squilibrio conferma l'incapacità del sistema di garantire una gestione umana e funzionale delle strutture di detenzione.

Un Controllo Extramurario che Uccide le Prospettive

Le misure alternative stanno diventando il volto punitivo della giustizia. 
Al 15 febbraio, il Ministero della Giustizia ha riportato che 95.315 persone condannate o in attesa di giudizio stavano scontando misure alternative o pene di comunità. 
Un dato che rappresenta un incremento di 10.000 unità rispetto all'anno precedente e un allarmante aumento del 57,9% rispetto ai circa 61.000 soggetti del 2019.

Questa espansione non è una soluzione rieducativa, ma un ulteriore strumento di controllo sociale che penalizza chi non rientra nelle logiche reformatrici.

Il Dramma dei "Liberi Sospesi"

Ad aggravare ulteriormente la crisi, si aggiungono i cosiddetti "liberi sospesi": oltre 100.000 soggetti che, pur avendo ricevuto condanne fino a quattro anni, hanno richiesto la conversione in misure esterne e restano in attesa – talvolta per anni – della decisione dei magistrati. 
Questa burocrazia paralizzante non solo alimenta l'ingiustizia, ma compromette anche il principio fondamentale della riabilitazione.

Denuncia a Voce Alta: Basta Controllo, Serve Rieducazione

È evidente che il sistema attuale premia il controllo punitivo anziché promuovere percorsi rieducativi efficaci. 
Questi numeri non sono semplici statistiche, ma il simbolo di una politica che trasforma la giustizia in un meccanismo disumano e oppressivo.

  • 61.916 detenuti in strutture sovraffollate
  • 95.315 soggetti scontano pene alternative, un aumento del 57,9% rispetto al 2019
  • Oltre 100.000 "liberi sospesi" bloccati in una burocrazia che ne compromette il futuro

Il nostro sistema penitenziario sta fallendo nel suo compito di riabilitare e inserire nella società. 
È necessario un cambio di rotta che metta al centro la riforma e il recupero dei soggetti, abbandonando l'ossessione per il controllo e la punizione.


Commenti