Il Vero Scopo della Giustizia: Guarire Ferite e Ricostruire Relazioni, Anche per Chi è Separato da un Abbraccio
L'8 Marzo e il Dolore delle Donne Abbandonate
Oggi, in questa Giornata Internazionale della Donna, il mondo celebra la forza, la resilienza e il coraggio femminile.
Tuttavia, mentre molte donne festeggiano la propria emancipazione, ci sono donne il cui cuore è spezzato: mogli, figlie, sorelle e madri di detenuti che lottano quotidianamente con il dolore dell'assenza.
Immaginate il tormento di una madre che non può abbracciare il proprio figlio, o di una figlia che attende un abbraccio dal padre, il cui volto si è perso dietro le mura di una prigione.
Queste donne vivono una realtà crudele, dove l'amore e la vicinanza familiare sono sistematicamente negati.
Il Sistema Carcerario e il Rifiuto del Reinserimento
In un mondo ideale, decine di migliaia di detenuti potrebbero beneficiare di pene alternative, scontando la loro pena in libertà, accanto a chi li ama.
Eppure, il sistema carcerario attuale sembra concepire la detenzione non come uno strumento di rieducazione, ma come una punizione perpetua, che nega ogni possibilità di normalità e reinserimento.
- Il volere della magistratura di sorveglianza è spesso orientato a non applicare le leggi che favorirebbero il riavvicinamento del detenuto alla propria famiglia, nonostante la legge stessa ne imponga il principio.
- Le linee guida governative, imposte dalle autorità, comunicano chiaramente che per questi "bravi", per questi fratelli, per questi figli, non deve esserci normalità, non deve esserci legalità.
È come se, in un'epoca che ricorda i crudeli tempi dello schiavismo del 1500, lo Stato si rifiutasse di riconoscere che ogni essere umano meriti di essere accolto e amato.
Il Dolore delle Bambine: Piccole Principesse Senza un Eroe
Immaginate le piccole principesse che, in attesa di un abbraccio dal loro eroe, vedono il loro papà rinchiuso tra quattro mura.
Questo abbraccio, simbolo di protezione e amore, viene sistematicamente negato, lasciando un vuoto emotivo incolmabile.
- Questi bambini non solo perdono la presenza rassicurante di un genitore, ma sono costretti a crescere in un contesto di dolore e di mancanza di affetto, dove l'assenza si trasforma in una cicatrice indelebile.
- La sofferenza emotiva si riversa sulle generazioni future, creando un circolo vizioso di emarginazione e solitudine, che mina il tessuto stesso della società.
Una Condanna Intransigente ai Responsabili del Dolore
Vergognatevi, autorità e governanti, per aver trasformato il sistema penale in una macchina di esclusione e punizione.
- Non c'è giustizia nel negare a chi ha commesso errori, pur essendo in grado di rieducarsi, il diritto a ricostruire relazioni fondamentali.
- Il vostro operato è una macchia sul concetto stesso di giustizia: state colpendo non solo chi è detenuto, ma tutti coloro che amano e credono nella forza della famiglia.
- Ogni abbraccio negato è un segno di disumanità che ricorda tempi antichi, dove i diritti umani venivano calpestati senza pietà.
Un Appello di Solidarietà e di Speranza
Noi siamo qui, con le donne che lottano ogni giorno per mantenere vivo il legame con i loro cari detenuti.
- Mandiamo un abbraccio simbolico a quel padre, a quel fratello, a quel figlio detenuto, che secondo lo Stato Italiano non è neppure degno di ricevere un abbraccio.
- La nostra solidarietà è un invito a ripensare un sistema che, invece di curare le ferite, continua a perpetuare il dolore.
- È tempo di cambiamento: una giustizia che abbraccia, che riavvicina e che rispetta i diritti umani fondamentali di ogni individuo, indipendentemente dal suo passato.
La Lotta per una Giustizia Umana
In questa giornata, mentre il mondo celebra le conquiste delle donne, non possiamo ignorare la tragedia di chi vive separato dai propri cari per colpa di un sistema inumano e ingiusto.
Il vero scopo della giustizia non è quello di infliggere ulteriori punizioni, ma di guarire le ferite e di ristabilire le relazioni.
Ci rivolgiamo a voi, autorità e governanti, con un messaggio chiaro: smettetela di perpetuare un sistema che viola i diritti fondamentali, e iniziate a dare spazio alle pene alternative, al reinserimento e alla dignità.
Non possiamo più accettare che un sistema, che si dice civile, agisca come se i detenuti e le loro famiglie non meritassero nemmeno un abbraccio.
Vergognatevi, perché il vostro operato è una condanna a se stessi e a una società che sta perdendo la sua umanità.
Noi siamo con voi, donne coraggiose, e continueremo a lottare affinché ogni abbraccio, ogni gesto d'amore e di vicinanza, diventi un diritto inalienabile per chi è stato ingiustamente privato di esso.
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