I "moduli" affronteranno l'annosa questione del sovraffollamento carcerario, secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Dopo anni di infinite discussioni su come affrontare questo problema, che in passato ha portato alla condanna Europea dell'Italia per violazioni dei diritti umani, il Ministro ha svelato la sua soluzione questa settimana.
Si tratta di moduli prefabbricati in cemento armato, tutti progettati per essere "antisismici", come sottolinea Nordio, destinati ad accogliere l'eccesso di popolazione carceraria.
Il primo stabilimento realizzato secondo questo nuovo concetto progettuale sarà situato a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone.
Vale la pena notare che il nuovo carcere di San Vito al Tagliamento ha una storia particolarmente sfortunata.
Risale al 2016 il progetto esecutivo, che prevede la trasformazione dell'ex caserma militare delle truppe lagunari "Fratelli Dall'Armi", costruita alla fine degli anni '50 e abbandonata da oltre vent'anni.
In quell'anno, durante il governo Renzi, viene firmato il progetto preliminare per la costruzione di un nuovo istituto penitenziario da 300 posti nell'ex caserma, destinato a sostituire il vecchio carcere di Pordenone, che contava solo 50 posti.
L'inizio della costruzione era previsto per gennaio 2017, con il completamento previsto entro la metà del 2018.
Il costo totale è stato inizialmente stimato in 40 milioni di euro.
Tuttavia, come spesso accade in Italia, una serie di ricorsi riguardanti l'assegnazione degli appalti ha bloccato il progetto per anni.
Entro agosto 2021, dopo la risoluzione delle controversie amministrative, è stata predisposta una nuova gara d'appalto, con costi che nel frattempo sono saliti a 45 milioni di euro.
Qualche anno dopo, il budget è aumentato in modo significativo a 60 milioni di euro.
Inoltre, la scadenza per il completamento del progetto è stata posticipata al 2026, un intero decennio dopo.