Dopo mesi di silenzio e un atteggiamento di totale indifferenza, il ministro Nordio si decide finalmente a incontrare i Garanti dei detenuti.
Ma questo incontro sarà solo l’ennesima passerella politica o porterà a cambiamenti reali?
La situazione nelle carceri italiane è al collasso, mentre il governo continua a percorrere la strada della repressione indiscriminata, aggravando ulteriormente il problema.
La Crisi Ignorata dal Governo
Mentre il tasso di suicidi nelle carceri raggiunge livelli allarmanti, Nordio non ha mai speso una parola su questa tragedia.
Il sistema penitenziario è un campo di battaglia, con giovani detenuti costretti a convivere con criminali adulti pericolosi, senza alcuna separazione adeguata.
- Sovraffollamento insostenibile: celle sovraffollate e condizioni disumane.
- Suicidi in aumento: un dramma di cui il governo sembra non curarsi.
- Assenza di soluzioni concrete: il continuo ricorso alla penalizzazione come unica risposta alla criminalità ha solo peggiorato la situazione.
Il Fallimento della Politica Repressiva
Il modello repressivo di Caivano è il simbolo di una giustizia cieca e incapace di fornire soluzioni reali.
Il risultato? Un aumento delle pene, senza alcuna strategia per una detenzione che abbia scopo rieducativo.
- Accumulo di condanne: detenuti sempre più schiacciati da un sistema punitivo e inefficace.
- Giovani senza futuro: ragazzi detenuti insieme a criminali incalliti, con conseguenze devastanti.
- Alternative alla detenzione cancellate: nessuna vera politica di depenalizzazione o reinserimento sociale.
Nordio, Questo Incontro Non Basta!
L’incontro con i Garanti deve rappresentare un punto di svolta, non l’ennesimo teatrino politico fatto di promesse mai mantenute.
Il governo deve assumersi impegni chiari:
- Depenalizzazione per evitare la criminalizzazione di massa.
- Misure alternative alla detenzione per garantire un vero percorso di reinserimento.
- Piani concreti per ridurre i suicidi in carcere, che ormai sono una piaga strutturale.
L’incontro tra Nordio e i Garanti non può essere solo una mossa di facciata.
I detenuti non possono più aspettare, mentre il sistema carcerario cade a pezzi.
Ora servono impegni concreti, perché il silenzio del governo e la repressione cieca non sono più accettabili.
Se il ministro Nordio non agirà con determinazione, allora sarà complice della crisi umanitaria che si sta consumando nelle nostre carceri.