Il sistema carcerario italiano sta vivendo una situazione che non può più essere tollerata.
Le condizioni attuali, segnate da sovraffollamento e strutture inadeguate, sono al centro di una crisi che coinvolge tutto il territorio Nazionale.
In questo articolo, analizziamo la drammatica realtà delle carceri Italiane e le urgenti necessità di riforma.
Il Caso Verona: Un Campanello d'Allarme
La notizia di due giorni fa ( ne abbiamo parlato QUI ) ha segnato un tragico evento: in sole quarantotto ore, all’interno della casa circondariale di Verona si sono verificati due suicidi.
Questo episodio ha portato la tragica conta dei morti in carcere e per carcere del 2025 a 23 vittime.
In Emilia-Romagna, ad esempio, si registrano 6 decessi (4 nel carcere di Modena, 1 a Bologna e 1 a Parma), mentre in Toscana, Umbria e altri territori il quadro risulta altrettanto allarmante.
Negli anni precedenti, la situazione non era affatto migliore.
Ricordiamo, ad esempio, i 9 morti della rivolta al carcere di S. Anna di Modena, avvenuta l’8 e 9 marzo 2020, durante il lockdown dovuto alla pandemia da COVID-19. Quel caso, che evidenziava l’opacità del sistema carcerario nell’iter giudiziario, è ormai premonitore di una crisi che, purtroppo, sembra destinata a non migliorare nemmeno nel 2025.
Il Rapporto Antigone 2024: Uno Specchio Drammatico
Il rapporto annuale 2024 di Antigone sulle condizioni e sul rispetto dei diritti delle persone private della libertà personale dipinge un quadro drammatico, in cui il termine “allarmante” risulta addirittura riduttivo.
Problemi noti e ampiamente denunciati continuano a persistere e, in molti casi, si sono addirittura aggravati:
- Sovraffollamento: Oltre 16.000 detenuti si trovano in strutture che superano la capienza regolamentare, portando l’indice nazionale di sovraffollamento a 133,44%.
- Strutture Fatiscenti: Molte strutture carcerarie offrono condizioni totalmente inadeguate e fatiscenti, costringendo le persone a vivere in spazi che compromettono sia il benessere psicologico che quello igienico-sanitario.
Criticità del Sistema Carcerario
Oltre ai problemi di sovraffollamento e infrastrutture inadeguate, il sistema presenta altre criticità fondamentali:
- Mancanza di Personale Qualificato: La carenza di educatori, psicologi, mediatori culturali e altre figure professionali necessarie aggrava ulteriormente la situazione.
- Assenza di Attività di Reinserimento Sociale: Tranne pochi esempi virtuosi, le attività volte al reinserimento sociale sono quasi del tutto assenti.
Questo implica che le detenute e i detenuti trascorrono la maggior parte della giornata in piccole ed anguste celle, senza possibilità di svolgere attività lavorative, scolastiche o formative.
Nel solo anno 2024, 90 detenuti hanno scelto il suicidio, il numero più alto da quando vengono raccolti dati a livello nazionale.
Il crescente numero di atti di autolesionismo lascia presagire che anche il 2025 potrebbe non portare miglioramenti.
Proposte di Riforma e Intervento Urgente
Morire nelle mani dello Stato è un destino inaccettabile.
È fondamentale che il sistema penitenziario non venga considerato come una semplice detenzione, ma come uno strumento di riabilitazione.
Nessun Governo, né quello attuale né i precedenti, ha dimostrato l’intenzione di intervenire in maniera decisiva, venendo meno al principio costituzionale secondo cui la detenzione deve rispettare il senso di umanità.
Per questo motivo, è urgente una riforma del sistema carcerario che preveda:
- Misure Alternative alla Detenzione: Per ridurre il numero di persone in carcere, sia per gli adulti che per i minorili.
- Rinnovamento e Adeguamento delle Strutture: Investimenti mirati per migliorare le condizioni abitative e igienico-sanitarie.
- Nuovo Regolamento Interno: Innovazione della vita carceraria con più ore fuori dalle celle, accesso a lavoro, istruzione e attività di reinserimento sociale.
È noto che dove tali attività vengono implementate, il tasso di recidiva scende sotto l’1%. - Assunzione di Personale Specializzato: Incremento delle risorse con operatori, educatori e mediatori culturali.
- Supporto Psicologico Costante: Un servizio di assistenza che garantisca il benessere mentale dei detenuti.
Inoltre, servirebbe che:
- Le Regioni investano in maniera straordinaria nella formazione professionale.
- Le ASL eseguano visite ispettive non preventivamente annunciate per verificare il rispetto degli standard minimi igienico-sanitari nelle strutture carcerarie.
Il Governo e le Nuove Proposte Legislativi
Il Governo attuale sembra essere sordo di fronte a questa emergenza sociale.
Il cosiddetto DDL 1660 "sicurezza", che criminalizza il dissenso e prevede condanne estremamente severe per azioni non da considerarsi reati, rischia di esacerbare ulteriormente una situazione già al collasso.
È imperativo che il governo, insieme a tutte le istituzioni coinvolte, metta in atto interventi seri e strutturali per garantire il rispetto dei Diritti Umani.
Una Chiamata alla Mobilitazione
In un paese civile, lo Stato deve agire per salvaguardare la vita e la dignità dei cittadini, anche quando questi sono privati della loro libertà.
Come sancito dalla Costituzione, Articolo 27, la responsabilità penale è personale: l’imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva, e le pene devono tendere alla rieducazione del condannato.
Morire nelle mani dello Stato non può essere la normalità, ed è indispensabile che venga avviata una vera riforma carceraria che rispetti i principi di umanità e giustizia.
La situazione attuale esige mobilitazione e sensibilizzazione sul rispetto dei basilari Diritti Umani.
È tempo di agire e di non lasciare che il dramma continui a ripetersi.