Questo pomeriggio, alle ore 17.30, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, incontrerà la Conferenza delle Garanzie Territoriali per i Privati della Libertà a Via Arenula.
In un contesto che brama verità e giustizia, Samuele Ciambriello, portavoce nazionale della Conferenza, esprime con tono duro e senza compromessi: è giunta l'ora di mettere in discussione un sistema penitenziario che oggi somiglia a una fotografia in bianco e nero—privo di colori, di speranza e di umanità.
Un Appello Intransigente alla Politica
Durante l'incontro, i rappresentanti delle Garanzie presenteranno un documento-appello che delinea le richieste urgenti per un immediato cambiamento:
- Migliori pratiche e riforme che il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria deve attuare senza indugi.
- La necessità di un sistema penitenziario innovativo e umano: un modello che includa un adeguato trattamento, sostegno emotivo, misure alternative, depenalizzazione dei reati minori e umanizzazione della pena.
Il Silenzio Assordante e la Crisi Umanitaria
Le Garanzie Territoriali, insieme a magistrati, avvocati e associazioni, hanno rotto il silenzio assordante che avvolge le carceri italiane.
Le statistiche sono allarmanti:
- 61.852 detenuti sono stipati in 192 strutture, ben oltre la capacità normativa di 15.000 individui.
- Celle progettate per due persone ospitano quattro, in ambienti dove l'aria è densa di tensione, violenza e disperazione.
Questa situazione è una bomba a orologeria pronta a esplodere e a precipitare il nostro sistema carcerario in una crisi umanitaria irreversibile.
Il Manifesto della Ribellione Contro l'Inazione
Il documento-appello, strutturato su cinque punti chiave, non lascia spazio a mezze misure e chiama in causa direttamente il governo e le istituzioni.
Con toni di condanna ferma, le Garanzie esortano a:
- Intervenire immediatamente per migliorare le condizioni dei detenuti.
- Implementare misure che trasformino il carcere da una polveriera in un luogo di vera riabilitazione e umanità.
L'incontro, nato dalle proteste di lunedì 3 marzo, è la risposta a una giornata nazionale di mobilitazione contro le ingiustizie del sistema penitenziario.
Il sistema penitenziario italiano è sotto accusa.
Con detenuti sovraffollati, celle inumane e un ambiente carico di violenza, il silenzio delle istituzioni non può più essere tollerato.
È giunto il momento di agire: il documento-appello delle Garanzie Territoriali è un grido di protesta che chiede riforme concrete, non parole vuote.
Le nostre carceri sono una fucina di disperazione e la politica deve assumersi la responsabilità di trasformarle, garantendo giustizia, dignità e umanità a chi è troppo a lungo stato dimenticato.