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CARCERI AL COLLASSO: L'URLO DISPERATO DI CIAMBRIELLO SVELA L'INFERNO DI SALERNO. Suicidi, Sovraffollamento Record e Dignità Calpestata!

Un report agghiacciante getta un'ombra sinistra sulla Campania: celle stracolme, agenti allo stremo e un'ondata di disperazione che miete vittime. Il Garante Samuele Ciambriello lancia un ultimatum: "Le carceri non sono discariche umane!" Scopri i numeri shock di una tragedia annunciata.
21 maggio 2025 di
CARCERI AL COLLASSO: L'URLO DISPERATO DI CIAMBRIELLO SVELA L'INFERNO DI SALERNO. Suicidi, Sovraffollamento Record e Dignità Calpestata!
L R
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L'Apocalisse silenziosa dietro le sbarre Salernitane

Un velo di orrore e impotenza si è squarciato ieri a Salerno, con la presentazione della relazione annuale 2024 sulla condizione carceraria. 
Le parole del Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, risuonano come un pugno nello stomaco, dipingendo un quadro drammatico, quasi infernale, della realtà penitenziaria. 
L'evento, tenutosi al Comune di Salerno in collaborazione con l'Osservatorio regionale, ha svelato cifre che gridano vendetta: celle sovraffollate fino all'inverosimile, personale di polizia penitenziaria drammaticamente sottodimensionato e un'escalation di eventi critici che trasformano la detenzione in una lenta agonia.

Salerno soffoca: Numeri da incubo e vite al limite

Nei tre istituti penitenziari della provincia di Salerno – Eboli, Salerno e la famigerata struttura di Vallo della Lucania – la situazione è esplosiva. 
A fronte di una capienza regolamentare di soli 470 posti, sono stipati ben 676 detenuti. Un sovraccarico disumano di 210 persone, anime dimenticate in un limbo di cemento. 
E questo è solo un frammento del disastro campano, una regione che conta oltre 2000 detenuti in esubero
Tra questi reclusi, 95 sono stranieri, spesso privi di qualsiasi supporto, e 61 donne, tutte concentrate nella struttura di Fuorni, un concentrato di vulnerabilità e sofferenza.

L'ombra della dipendenza e la gioventù spezzata

A rendere il quadro ancora più cupo è la presenza massiccia di 184 tossicodipendenti, lasciati a combattere la loro battaglia in un ambiente che non offre alcuna speranza di recupero. 

E poi ci sono loro, i più fragili: 18 giovani detenuti tra i 18 e i 24 anni, un'età cruciale, gettati in un sistema che, invece di rieducare, rischia di marchiarli a vita, spingendoli inesorabilmente verso la recidiva.

Agenti stremati: La polizia penitenziaria al limite del collasso

Mentre i detenuti lottano per la sopravvivenza, chi dovrebbe garantire la sicurezza e l'ordine è costretto a operare in condizioni impossibili. 
Gli agenti di polizia penitenziaria nei tre istituti salernitani sono solo 195 (27 a Eboli, 135 a Fuorni e 33 a Vallo della Lucania), contro i 210 previsti dalla pianta organica. 
Una carenza cronica che espone gli agenti a rischi indicibili e stress insostenibili. 
La situazione a Fuorni è particolarmente critica: previsti 165 agenti, ma in servizio solo 135. Come possono uomini e donne, già sottopagati e oberati, fronteggiare una tale emergenza?

L'eco della morte e della disperazione: Suicidi e autolesionismo alle stelle

Il 2024 è stato un annus horribilis, segnato dal sangue e dalla disperazione. 
Solo nel carcere Antonio Caputo di via del Tonnazzo a Fuorni, l'incubo ha assunto contorni tragici: due suicidi, anime che hanno preferito la morte alla non-vita carceraria. 
E poi 14 tentativi di suicidio sventati per un soffio e 49 atti di autolesionismo, grida silenziose di un dolore insopportabile. 
La situazione a Vallo della Lucania non è da meno: un atto di autolesionismo, ben 100 aggressioni tra detenuti – una vera e propria giungla – e 28 aggressioni ai danni del personale, eroi dimenticati in prima linea.

Il Grido di Ciambriello: "La Dignità Non È Negoziabile! Basta Carcere-Discarica!"

Di fronte a questo scempio, Samuele Ciambriello non usa mezzi termini: "Il sovraffollamento va oltre il criterio della dignità umana," ha tuonato. 
"E la dignità non è negoziabile! Se non vi sono programmi di inclusione sociale o trattamentale, diventa impossibile sopportare venti ore di chiusura in una cella. 
Non si tratta solo di custodire, ma di accudire."

Il Garante ha puntato il dito contro le recenti, fallimentari politiche penali: "Il carcere non è una discarica sociale! 
Occorre liberarsi dal carcere per i reati minori. In Campania oltre 300 persone scontano pene inferiori ai sei mesi: è necessario depenalizzare i piccoli reati, introdurre più misure alternative, sviluppare progetti negli istituti di formazione e promuovere il reinserimento." 
Un appello disperato alla politica, affinché "entri in carcere e osservi da vicino ciò che accade." 
Perché, come ha concluso Ciambriello, "Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione, che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario."

Minori alla deriva: L'allarme inascoltato sulla futura criminalità

Ma la tragedia non si ferma alle mura delle prigioni per adulti. 
Un altro dato fa tremare i polsi: 478 minori affidati ai servizi sociali solo nel 2024 in Campania
"C’è il rischio concreto che dal disagio si passi alla devianza e alla microcriminalità," ha aggiunto il Garante, lanciando un allarme che sembra cadere nel vuoto.

L'Appello da Salerno: "Servono Alternative Urgenti, Non Solo Sbarre!"

A fargli eco, l'assessora alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune di Salerno, Paola De Roberto, che ha sottolineato con forza la necessità di promuovere percorsi alternativi alla detenzione e sostenere le persone detenute attraverso progetti sociali strutturati. 
Progetti che, tuttavia, restano lettera morta senza finanziamenti adeguati e accordi istituzionali concreti.

La domanda sorge spontanea, tagliente come una lama: fino a quando potremo ignorare questo inferno? 
Fino a quando la politica continuerà a voltare le spalle a una crisi umanitaria che si consuma ogni giorno, nel silenzio assordante delle nostre carceri?

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