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Carcere di Terni: 600 Detenuti, 422 Posti e un Governo Inerte!

Una denuncia feroce contro il ministro Nordio e un Governo colpevole di indifferenza e incapacità, che lascia il sistema carcerario al collasso.
10 marzo 2025 di
Carcere di Terni: 600 Detenuti, 422 Posti e un Governo Inerte!
L R


Le carceri italiane continuano a precipitare in un baratro di disumanità e inefficienza, e il caso del carcere di Terni è l'ennesimo esempio di questo fallimento sistemico. Con 600 detenuti in un istituto destinato a 422 posti, il record raggiunto, paradossalmente definito "complimenti" dal ministro Nordio, è una beffa crudele che esprime la disastrosa politica carceraria del Governo.

La Situazione a Terni: Un Record Inaccettabile

Il carcere di Sabbione a Terni, che si è spinto ben oltre ogni limite, rappresenta un simbolo tangibile del collasso del sistema penitenziario.

  • 600 detenuti: Un numero esorbitante, ben oltre la capienza regolamentare, che testimonia una crisi ormai irreversibile.
  • 422 posti disponibili: Un dato che rende ancora più sconvolgente la situazione, dove ogni spazio diventa un campo di battaglia per la dignità dei detenuti.

Il senatore dem Walter Verini, segretario della commissione giustizia e capogruppo del Partito Democratico in Antimafia, non ha fatto mistero del suo sdegno. 
Le sue parole, cariche di indignazione, gridano contro l'indifferenza e l'incapacità del Governo e del ministero, troppo occupati a fare la guerra all'indipendenza della Magistratura, mentre il sistema penitenziario precipita.

Il Fallimento del Governo e il Silenzio Inaccettabile

Basta con questo voltarsi dall'altra parte!

Il ministro Nordio e l'intero apparato governativo devono rispondere per la loro totale negligenza istituzionale:

  • Indifferenza totale: Mentre la situazione a Terni degenera, il Governo si mostra incapace di intervenire e di dare risposte concrete al problema.
  • Politica carceraria disastrosa: Le misure adottate sono palesemente insufficienti e sembrano mirare solo a mascherare il fallimento del sistema, piuttosto che a riformarlo in profondità.
  • Incapacità e silenzio istituzionale: Le autorità preferiscono ignorare le grida di allarme, lasciando che la crisi si aggravi senza controllo, a scapito della dignità e dei diritti umani dei detenuti.

Il record raggiunto a Terni diventa così il simbolo di un Governo che, invece di prendersi le responsabilità, preferisce complimentarsi con se stesso per aver raggiunto il nuovo "standard" di disumanità.

Il caso del carcere di Terni non è solo un dato statistico: è una denuncia strisciante contro un sistema che sta fallendo in maniera clamorosa. 600 detenuti costretti a vivere in condizioni disumane in un istituto destinato a 422 posti sono il risultato di una politica carceraria che ha perso ogni legame con la realtà e i diritti fondamentali.

È inaccettabile che, in un contesto in cui il silenzio istituzionale domina, il Governo e il ministro Nordio continuino a voltare lo sguardo altrove. 
Basta! È il momento di pretendere interventi seri e riforme radicali, perché la vita e la dignità dei detenuti non possano più essere sacrificate sull'altare dell'indifferenza.

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