Nel 2024, il sistema carcerario non ha risparmiato nessuno.
Oltre ai 90 detenuti che hanno scelto la via del suicidio, ben sette membri della Polizia penitenziaria hanno deciso di togliersi la vita.
Questi dati rappresentano un segnale d'allarme sulla disumanità e il sovraccarico emotivo che affligge chi è chiamato a far rispettare l'ordine in ambienti di estrema violenza e abbandono.
Il Dramma Quotidiano degli Agenti
Agenti come Mario (nome di fantasia) raccontano una realtà angosciante:
- Turni estenuanti: "Inizio il turno al mattino e lo concludo a tarda sera", confessa, sottolineando il peso di orari inferni che logorano corpo e mente.
- Violenza e abusi: Ha assistito a scene raccapriccianti, come detenuti che si cucivano la bocca con il filo di ferro.
- Effetti devastanti sulla salute: Ansia, disturbi del sonno e un drastico aumento di peso sono solo alcune delle conseguenze, mentre i pensieri ossessivi lo tormentano costantemente.
Questa testimonianza è la punta dell'iceberg di un sistema penitenziario che, oltre a premere sui detenuti, schiaccia anche chi dovrebbe proteggerli.
Condizioni di Lavoro Inaccettabili
Il sistema non si limita a esporre gli agenti a episodi violenti:
- Doppie mansioni e disorganizzazione: Le responsabilità e le attività svolte quotidianamente si accumulano senza un adeguato supporto o formazione.
- Salari bassi e scarso riconoscimento: I fattori economici e il mancato apprezzamento da parte dei superiori aggravano ulteriormente il malessere.
- Ambiente tossico: Suicidi, aggressioni e rivolte creano livelli di stress inaccettabili, tanto che alcuni colleghi sono costretti a richiedere congedi o a farsi assolvere tramite certificati di malattia.
Il sindacato degli agenti penitenziari della UIL-Pa denuncia episodi di aggressioni fisiche, raccontando di atti brutali come l'uso di olio bollente, penne e lamette, che testimoniano la gravità della situazione.
Il Paradosso del Supporto Psicologico
Nonostante l'Amministrazione penitenziaria offra, in teoria, sportelli d'ascolto e colloqui con psicologi, molti istituti non garantiscono questo servizio in modo continuativo.
- In ambienti militarizzati, anche se di ordinamento civile, chiedere aiuto può essere percepito come un segno di debolezza.
- Questo clima di abbandono fa sì che chi soffre resti isolato, senza poter trovare un valido sostegno, contribuendo ad un deterioramento psicologico sempre più profondo.
Un Urgente Appello al Cambiamento
Il dramma vissuto quotidianamente dagli agenti della Polizia penitenziaria è una denuncia contro un sistema che, nel suo intento di mantenere l'ordine, si è trasformato in un meccanismo di sfruttamento e distruzione.
Il suicidio di sette agenti, insieme a quello di 90 detenuti, evidenzia chiaramente che il collasso del sistema non riguarda solo chi è imprigionato, ma anche chi ne è l'artefice.
È tempo di smascherare questa realtà e di pretendere cambiamenti concreti, affinché chi lavora in prima linea possa finalmente ricevere il rispetto, la formazione e il sostegno necessari per affrontare una realtà tanto dura da essere insostenibile.