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Vergogna di Stato: 29 suicidi in 4 Mesi. L'ultima Vittima a Cuneo. È omicidio, non emergenza!

Un altro detenuto si toglie la vita, questa volta a Cuneo. Siamo a 29 morti dall'inizio dell'anno: una mattanza intollerabile frutto del fallimento e del silenzio complice dello Stato. Basta parole vuote, servono responsabilità penali per questa strage annunciata.
8 aprile 2025 di
Vergogna di Stato: 29 suicidi in 4 Mesi. L'ultima Vittima a Cuneo. È omicidio, non emergenza!
L R

Stato assassino: Il silenzio uccide ancora, 29 Morti nelle carceri Italiane

L'orrore non si ferma. 
L'ennesima vita spezzata dietro le sbarre, questa volta nel carcere di Cuneo
Un detenuto Italiano di poco più di quarant'anni si è tolto la vita all'alba di oggi, 8 aprile. 
Scoperto dal compagno di cella e dagli agenti, ogni soccorso è stato inutile. 
Ma chiamiamolo con il suo nome: non è solo una tragedia, è l'ultimo atto di una mattanza di Stato
Siamo a 29 esseri umani "suicidati" dall'inizio di questo maledetto 2025, in appena quattro mesi. 
Ventinove omicidi mascherati da gesti estremi, figli di un sistema carcerario al collasso e di un'inazione criminale da parte di chi dovrebbe garantire dignità e sicurezza, e invece produce morte.

Cuneo: L'ultima lapide sulla coscienza dello stato

L'episodio di Cuneo, come riportato anche dal sindacato SAPPE, non è un fulmine a ciel sereno. 
È la conferma sanguinosa di un fallimento annunciato. 
Vicente Santilli, segretario piemontese del SAPPE, parla di "profondo cordoglio" e "senso di impotenza". 
Parole vuote, che suonano come una beffa di fronte a 29 vite cancellate
Il sindacato stesso ammette che la questione del disagio psichico e del rischio suicidario è una "vera emergenza nazionale"
Ma da quanto tempo lo dicono? 
Da quanto tempo le loro grida d'allarme rimangono inascoltate nel silenzio assordante e complice delle istituzioni?

Il SAPPE denuncia "condizioni di costante tensione", personale che opera "in solitudine operativa e senza gli strumenti idonei". 
Ammettono loro stessi che mancano psicologi, manca personale, manca formazione. E allora di cosa parliamo? Parliamo di negligenza elevata a sistema
Parliamo di uno Stato che abbandona i detenuti al loro destino e lascia gli agenti (spesso giovani e soli, come sottolinea il segretario generale Donato Capece) a raccogliere i cocci, o peggio, i cadaveri.

Basta scuse: È ora delle responsabilità Penali

Capece definisce questi eventi una "sconfitta per lo Stato". 
È molto peggio di una sconfitta: è un'accusa diretta. 
È la prova che lo Stato, con la sua indifferenza, sta attivamente contribuendo a questa strage. 
Non possiamo più accettare la retorica dell' "emergenza". 

Dopo 29 morti, questa non è emergenzaè una politica di abbandono con conseguenze letali.

Non servono più appelli, non servono più le riflessioni sulla "condizione in cui vivono i detenuti" o le citazioni del Capo dello Stato. 
Serve un'azione drastica e immediata. 
Serve individuare le responsabilità, nomi e cognomi. 
Chi ha ignorato gli allarmi? Chi non ha stanziato risorse? Chi ha permesso che le nostre carceri diventassero mattatoi?

Basta con il cordoglio di facciata e le promesse mancate. 
È ora che la Magistratura intervenga. 
Devono essere accertate le responsabilità penali per questa sequela di morti annunciate. 
Ogni suicidio evitato è un dovere dello Stato; ogni suicidio avvenuto in queste condizioni è un omicidio di Stato per cui qualcuno deve pagare.

Il motto della Polizia Penitenziaria recita "garantire la speranza". Ma quale speranza può esserci in un sistema che produce solo disperazione e morte? 
Questa ipocrisia Istituzionale è intollerabile. 

Fermate questa mattanza, trovate i colpevoli, 29 morti gridano giustizia, non pietà.

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