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Suicidio sventato: Amnistia e Indulto subito!

Un altro detenuto tenta il suicidio, stavolta a Brissogne. Un dramma che non è un caso isolato, ma il sintomo di un sistema carcerario al collasso e di Istituzioni Italiane colpevolmente immobili
26 marzo 2025 di
Suicidio sventato: Amnistia e Indulto subito!
L R
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AOSTA – Notte tra il 24 e il 25 marzo 2025. 
Nel carcere di Brissogne, un uomo, un detenuto di nazionalità nord Africana, schiacciato da una disperazione che le Istituzioni Italiane fingono di non vedere, tenta di togliersi la vita. 
Un cappio rudimentale, fatto con le lenzuola fornite da quello stesso Stato che lo priva di dignità e speranza
Solo l'intervento, nella sua quotidianità disperata, degli agenti di Polizia Penitenziaria evita che l'ennesimo nome si aggiunga alla lugubre contabilità dei morti di carcere.

Il fallimento totale delle istituzioni è sotto gli occhi di tutti

Ma non chiamatela fatalità. 
Non chiamatelo "momento di sconforto". 
Questa è la conseguenza diretta e prevedibile di un sistema carcerario che le Istituzioni Italiane hanno scientemente lasciato marcire
Sovraffollamento disumano, condizioni igienico-sanitarie da terzo mondo, carenza cronica di personale, assenza di percorsi rieducativi reali: questo è il quadro che il Governo, il Parlamento, il Ministero della Giustizia conoscono perfettamente e a cui rispondono con un vergognoso silenzio o, peggio, con promesse vuote e misure tampone del tutto inefficaci.

L'Ipocrisia di chi loda gli agenti per nascondere le proprie colpe

Sentiremo ancora una volta le dichiarazioni di circostanza, i ringraziamenti alla Polizia Penitenziaria per la "professionalità" e il "senso del dovere". 
Parole che potrebbero essere anche giuste per gli agenti, costretti a lavorare in condizioni impossibili, ma che suonano come pura ipocrisia sulla bocca di chi quelle condizioni le ha create e le mantiene. 
Lodare gli agenti serve solo a distogliere lo sguardo dalla radice del problema: il fallimento politico e istituzionale nel garantire condizioni di detenzione che rispettino la Costituzione e la dignità umana. 
Ogni suicidio sventato non è un successo, ma l'ennesima prova che la mattanza è in corso e che lo Stato è incapace o non intenzionato a fermarla.

Basta bugie: L'unica soluzione immediata è l'Amnistia e l'Indulto

Di fronte a questa strage silenziosa, a questo stillicidio quotidiano, continuare a parlare di nuove carceri (che richiederebbero anni e miliardi) o di assunzione di personale (sempre insufficiente e tardiva) è un insulto all'intelligenza e una perdita di tempo criminale
L'unica soluzione praticabile, l'unica misura in grado di avere un impatto immediato e salvare vite umane ADESSO, è un provvedimento straordinario di AMNISTIA E INDULTO.

Solo svuotando parzialmente le carceri da subito si può allentare la pressione insostenibile, restituire un minimo di vivibilità, permettere al personale di respirare e, soprattutto, fermare la carneficina
È una scelta difficile? Forse. 
Ma è l'unica scelta responsabile di fronte a uno Stato che si sta macchiando, giorno dopo giorno, di omissione di soccorso verso migliaia di persone sotto la sua custodia.

Bisogna agire subito, già è troppo tardi!

Questo ennesimo tentato suicidio a Brissogne non deve essere archiviato come cronaca. 
Deve essere un atto d'accusa urlato in faccia alle Istituzioni.
Basta rinvii, basta commissioni inutili, basta promesse vane. 
Serve un atto di coraggio e responsabilità politica: Amnistia e Indulto subito, prima che l'elenco delle vittime si allunghi ulteriormente per colpa di uno Stato colpevolmente assente e indifferente
La civiltà di un Paese si misura dalle sue carceri, e l'Italia, oggi, sta fallendo miseramente.

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