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Strage silenziosa nelle Carceri: Pagliarelli emblema di un sistema alla fine. È Emergenza Suicidi.

L'ultimo suicidio a Poggioreale porta a 26 le morti in cella dall'inizio dell'anno, 7 in soli dieci giorni. Il sindacato S.PP. lancia un grido d'allarme durissimo, puntando il dito contro Istituti come il Pagliarelli di Palermo
30 marzo 2025 di
Strage silenziosa nelle Carceri: Pagliarelli emblema di un sistema alla fine. È Emergenza Suicidi.
L R

Un'altra vita spezzata dietro le sbarre. 
Un detenuto di 32 anni si è tolto la vita nel carcere di Poggioreale, Napoli (ne avevamo parlato qui). 
Non è un caso isolato, ma l'ultimo tragico tassello di una mattanza inaccettabile: salgono a 26 i suicidi negli istituti penitenziari Italiani solo dall'inizio del 2025. 
Di questi, ben sette sono avvenuti negli ultimi, drammatici dieci giorni
Una spirale di morte che non accenna a fermarsi e che suscita una denuncia feroce da parte di chi vive quotidianamente l'inferno carcerario.

Lo sfogo della Polizia Penitenziaria: "Siamo stanchi di contare i morti"

A rompere il silenzio è Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria S.PP., con parole che pesano come macigni: "Gli agenti penitenziari sono stanchi di tenere il conteggio delle morti in cella e fare da necrofori". 
Una dichiarazione brutale che fotografa l'esasperazione di un corpo di Polizia lasciato solo a gestire un'emergenza umanitaria. 
La denuncia non risparmia nessuno e invoca "azioni, misure ed interventi efficaci e di emergenza" per fermare questa carneficina.

L'Identikit della disperazione: Giovani, stranieri, fragili

I dati confermano un quadro allarmante, quasi un identikit della disperazione:

  • Età sempre più bassa: La media si è abbassata alla fascia under 35.
  • Origine straniera: Il 70% dei suicidi riguarda detenuti stranieri.
  • Fragilità psichica: Si registra un aumento del 40% di suicidi tra detenuti con disagio psichico, persone che, denuncia Di Giacomo, "non avrebbero dovuto trovarsi in Istituti penitenziari".
  • Tossicodipendenza: Un terzo della popolazione carceraria è tossicodipendente, un fattore di vulnerabilità enorme.
  • Tempistica: I suicidi avvengono spesso nelle prime settimane di detenzione o subito dopo un trasferimento, come nel caso del 32enne, a riprova della totale assenza di una presa in carico psicologica efficace sin dal momento dell'ingresso in carcere.

Pagliarelli: L'epicentro siciliano dell'emergenza carceraria

Tra gli Istituti sotto accusa, il sindacato S.PP. punta il dito con forza su alcune strutture specifiche, veri e propri buchi neri del sistema. 
Tra questi, spicca drammaticamente il carcere Pagliarelli di Palermo
Non è una menzione casuale: Di Giacomo sottolinea che ci sono carceri, proprio come il Pagliarelli, "dove i decessi dei detenuti sono più numerosi".

Questa affermazione è un allarme rosso specifico per l'istituto Palermitano, presentato come emblema di una situazione insostenibile che richiede "più celeri accertamenti sulle reali cause" e interventi immediati. 
La situazione del Pagliarelli diventa così simbolo del fallimento più ampio del sistema, un luogo dove la custodia si trasforma troppo spesso in anticamera della morte. Accanto a Palermo, altre realtà critiche segnalate sono Napoli Poggioreale, Modena, Verona, Firenze Sollicciano e Foggia.

Stato assente: L'Appello inascoltato per un supporto reale

Di fronte a questa ecatombe, le richieste sono chiare e urgenti: serve un piano straordinario di supporto psicologico
È indispensabile la presenza capillare e costante di psicologi, psichiatri, mediatori culturali e interpreti all'interno delle carceri. 
La barriera linguistica e culturale, infatti, è un muro che amplifica l'isolamento e la disperazione, specialmente per i detenuti stranieri.

L'appello del sindacato riecheggia le parole del Presidente della Repubblica Mattarella, da sempre sensibile all'emergenza carceraria (ne abbiamo parlato qui)

Ma i richiami sembrano cadere nel vuoto. 
La denuncia finale di Di Giacomo è impietosa: siamo di fronte a un'emergenza che "ha superato il punto limite", con uno Stato palesemente "incapace di garantire la vita delle persone che ha in custodia e la vita del personale"
Una resa che non possiamo accettare.

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