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STRAGE DI STATO NELLE CARCERI: 36° Suicidio nel 2025! Governo e Istituzioni ASSASSINI per omissione. Pagliarelli ultima Tomba.

L'orrore non si ferma: un'altra vita spezzata dietro le sbarre al Pagliarelli. Siamo a 36 suicidi noti solo quest'anno, una carneficina ignorata da un Governo criminalmente indifferente e da un sistema complice. È ora di urlare BASTA a questa vergogna nazionale e puntare il dito contro TUTTI i responsabili.
29 maggio 2025 di
STRAGE DI STATO NELLE CARCERI: 36° Suicidio nel 2025! Governo e Istituzioni ASSASSINI per omissione. Pagliarelli ultima Tomba.
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L'Italia, nel 2025, si conferma un Paese dove lo Stato non solo fallisce, ma attivamente uccide per incuria e cinismo. Siamo già a 36 suicidi dietro le sbarre – o almeno, questi sono quelli che la cortina di omertà istituzionale ci lascia conoscere. 
Una scia di sangue che macchia le mani di un Governo e della sua squadra di assassini, colpevoli di ignorare scientemente un'emergenza che è diventata una vera e propria strage annunciata.

Pagliarelli: L'ennesima vittima di un sistema marcio e complice


L'ultima, intollerabile tragedia arriva dal carcere Pagliarelli di Palermo. Un uomo di 43 anni, un altro "numero" per le fredde statistiche ministeriali, si è tolto la vita impiccandosi. 
Quest'uomo sarebbe uscito tra un anno, ma il sistema carcerario italiano, con la sua disumanità strutturale, ha preferito trasformare la sua cella in una tomba.

Gli agenti, ci dicono, hanno tentato di rianimarlo. Tentativi vani, come vane sono le parole di circostanza che seguono ogni morte. Parole che non possono e non devono lavare la coscienza di nessuno.

La farsa delle giustificazioni: Tutti coinvolti, tutti colpevoli!


Sentiamo già il solito, stanco ritornello. Gioacchino Veneziano della Uilpa polizia penitenziaria Sicilia parla di "annoso problema della carenza di personale che erroneamente ricade sulle spalle della polizia penitenziaria". Basta con queste scuse patetiche! 
La carenza di personale è solo la punta dell'iceberg di un sistema volutamente lasciato al collasso, una condizione creata e mantenuta da decisioni politiche scellerate.

È ora di dirlo forte e chiaro: le responsabilità sono diffuse e pesantissime, a ogni livello.

Il Governo e il Ministro della Giustizia: Mandanti morali di questa mattanza


In cima alla lista dei colpevoli ci sono il Governo attuale e il suo Ministro della Giustizia
La loro inerzia è criminale. Le loro politiche sono un insulto alla dignità umana. 
Ogni suicidio in carcere è un atto d'accusa diretto alla loro incapacità, indifferenza e palese disprezzo per la vita di chi è sotto la custodia dello Stato. 
Non bastano più le promesse vuote o i tavoli tecnici: servono dimissioni e un radicale cambio di rotta, ammesso che questi individui ne siano capaci. 
Ma i fatti, con 36 morti sulla coscienza solo quest'anno, dimostrano il contrario.

Polizia Penitenziaria: Non solo vittima, ma parte del problema


E sì, anche la Polizia Penitenziaria ha le sue gravissime colpe. Non basta lamentare la carenza di organico quando si è parte integrante di un meccanismo che troppo spesso dimentica l'umanità dei detenuti. Dov'è la vigilanza attenta? Dov'è la capacità di intercettare il disagio prima che diventi disperazione irreversibile? La carenza di personale non può essere un alibi eterno per omissioni, negligenze e, in alcuni casi, un clima di vessazione che esaspera condizioni già al limite. 
La Polizia Penitenziaria non è solo vittima delle scelte altrui, ma è anche un attore con precise responsabilità nella gestione quotidiana della vita carceraria. 
Sono tutti colpevoli e complici, chi per azione diretta, chi per colpevole omissione, chi per aver creato le condizioni affinché queste tragedie si ripetano con una frequenza da bollettino di guerra.

Questo 43enne non si è semplicemente "suicidato". È stato spinto al suicidio da un sistema carcerario assassino, orchestrato da politici incompetenti e indifferenti, e gestito da apparati che troppo spesso falliscono nel loro dovere primario di tutela della vita. 
Ogni morte in carcere è un fallimento dello Stato, un omicidio istituzionale. 
E noi non resteremo in silenzio.

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