La denuncia senza appello di Magistratura Democratica
FIRENZE – Non si possono usare mezzi termini di fronte allo stato vergognoso del carcere di Sollicciano.
Magistratura Democratica alza la voce e punta il dito contro una situazione che definire disumana è un eufemismo.
Dopo un sopralluogo che ha confermato, ancora una volta, le gravissime carenze igienico-sanitarie e strutturali, l'associazione non si limita alla semplice constatazione, ma avanza una richiesta perentoria.
Un gruppo di magistrati (Sergio Affronte, Franco Attinà, Alessandro Azzaroli, Angela Fantechi, Anna Favi, Filippo Focardi, Lisa Gatto, Simone Silvestri e Simone Spina), con il supporto fondamentale dell'associazione Antigone e degli Avvocati della Camera Penale, ha messo nero su bianco l'inaccettabile.
Una lettera, consegnata direttamente alle Istituzioni – amministrazione Penitenziaria centrale, Regione Toscana e Comune di Firenze – che non lascia spazio a interpretazioni: le condizioni attuali sono intollerabili.
L'Orrore dietro le sbarre: Le prove del degrado
La visita ha toccato nervi scoperti: corridoi fatiscenti, celle invivibili, locali docce al limite dell'agibilità, persino spazi destinati alla polizia penitenziaria in condizioni critiche.
Le parole usate dai Magistrati nella loro missiva sono pesanti come macigni: "Risulta difficile esprimere a parole l’orrore provato... nel vedere le condizioni materiali in cui lo Stato Italiano fa vivere persone che ricadono completamente sotto la sua responsabilità".
Un fallimento dello Stato nella sua funzione più basilare di tutela.
Le prove di questo sfacelo sono ovunque, tangibili e nauseabonde:
- Infiltrazioni d'acqua pervasive: Rivoli che scendono lungo le pareti, gocciolamenti costanti da botole nei corridoi.
- Muffa dilagante: Molte celle presentano muri, un tempo bianchi, ora parzialmente o totalmente anneriti dalla muffa.
- Acqua stagnante: Pozze d'acqua che si formano a terra nei corridoi.
- Infestazioni: La presenza costante di cimici è un ulteriore segno dell'incuria.
Le aree più critiche identificate sono l’Area Transito e la Quarta Sezione del settore giudiziario, ma il degrado appare diffuso e sistemico.
La richiesta inevitabile: Chiusura totale fino alla ristrutturazione
Di fronte a questo quadro desolante, la conclusione di Magistratura Democratica è drastica ma inevitabile: è necessario "disporre la chiusura degli spazi detentivi fino alla loro completa ristrutturazione".
Non si tratta di una semplice richiesta, ma di un obbligo morale e giuridico per porre fine a una violazione palese della dignità umana.
Consentire che persone vivano in tali condizioni è una macchia indelebile per le Istituzioni.
La tolleranza zero verso questo degrado è l'unica risposta accettabile.