Carceri Incostituzionali: L'Allarme ignorato e la vergognosa propaganda di Nordio
La situazione delle carceri Italiane non è critica, è incostituzionale.
Lo denuncia senza mezzi termini Michela Di Biase, deputata PD e membro della Commissione Giustizia, facendo eco al saggio allarme lanciato dal Presidente Mattarella sul "grave fenomeno di sovraffollamento" e le "assai critiche condizioni".
Ma mentre il Capo dello Stato richiama alla realtà, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio preferisce la solita, stucchevole propaganda, rivendicando successi inesistenti e nascondendo la polvere sotto il tappeto.
"In alcuni istituti si supera il 200% [di sovraffollamento]", ricorda Di Biase, dipingendo un quadro desolante: "condizioni di vita inumane", agenti in difficoltà, riscaldamenti assenti, igiene precaria, detenuti "ammassati in celle di pochi metri quadri", carenza cronica di personale e spazi vitali sacrificati.
Questo disastro gestionale non è solo inefficienza, è la palese violazione dell'articolo 27 della Costituzione, che vieta trattamenti contrari al senso di umanità e impone la finalità rieducativa della pena.
Di fronte a tutto ciò, Nordio balbetta di un "fantomatico piano carceri", concretizzatosi finora solo nella nomina di un commissario.
Un'inerzia colpevole e inaccettabile.
Fuga dal confronto: Il Governo della vergogna diserta il Parlamento
La tracotanza del Governo ha toccato l'apice durante la seduta straordinaria richiesta alla Camera proprio sull'emergenza carceri.
Risultato? "Ci siamo trovati davanti i banchi vuoti del Governo", attacca Di Biase.
Una scelta definita "un brutto segnale", l'invio di una sottosegretaria inesperta sulla materia ha reso "impossibile un confronto reale", svuotando di senso il ruolo del Parlamento.
La maggioranza, forte dei numeri ma priva di argomenti, si è limitata ad approvare una mozione che invita il governo a proseguire con le sue iniziative fallimentari.
"Non una parola su misure alternative alla detenzione", sottolinea la deputata, ricordando come questo esecutivo abbia partorito "cinquanta tra nuovi reati e aumenti di pena": la ricetta perfetta per aggravare il sovraffollamento, non per risolverlo.
Nordio gioca alla vittima: L'Irresponsabilità mascherata da riforme ideologiche
Messo alle strette, anche con una mozione di sfiducia, Nordio tenta la carta del patetico vittimismo.
Si lamenta di essere accusato per suicidi in carcere, nomine, sovraffollamento, madri detenute, salute carceraria, dossieraggi... insinuando che sia tutto un complotto per fermare la sua "madre di tutte le riforme": la separazione delle carriere.
"Mi chiedo, chi altro dovrebbe rispondere delle scelte operate nel campo della giustizia se non il Ministro Nordio?" ribatte sarcasticamente Di Biase.
È scandaloso che il Ministro "anziché rispondere punto per punto decida ogni volta di sfuggire al dibattito".
H3: Silenzio assordante sui veri problemi
Nessuna risposta concreta sul piano carceri, sul dramma dei minori costretti a vivere in prigione ("il carcere non è un luogo in cui un minore dovrebbe vivere"), sull'ossessione per l'aumento delle pene che alimenta la crisi.
Il sistema Giustizia è al collasso, avvelenato dal continuo scontro con la Magistratura, e Nordio pensa solo alla separazione delle carriere, definita da Di Biase "ideologica" e "l'ennesima riforma sbagliata".
Il suo tentativo di passare per vittima è semplicemente assurdo e offensivo.
Viene persino da chiedersi, come suggerisce l'intervista, se sia davvero lui a comandare o se il "cambio di rotta incredibile" dal giurista al Ministro non sia dettato da altri, come il sottosegretario Delmastro ( già condannato a 8 mesi di reclusione in via definitiva, Ndr )
DDL Sicurezza: Un pericoloso attacco alle libertà fondamentali
Il quadro repressivo si completa con il disastroso ddl sicurezza, un provvedimento "sbagliato, dall'inizio alla fine".
Di Biase ne chiede il ritiro, evidenziando come norme su madri detenute, SIM ai migranti e resistenza passiva, unite alla limitazione della libertà di manifestazione, rappresentino una "grave violazione di diritti e principi costituzionali".
Anche le spaccature interne alla maggioranza su questo testo sono sintomo di un approccio improvvisato e dannoso, contrario allo stato di diritto.
Accordo con l'Albania: Un miliardo sprecato per un fallimento annunciato
La gestione fallimentare si estende anche ai migranti.
La decisione di convertire le strutture in Albania in CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio) è l'ennesima dimostrazione di incompetenza e spreco.
"Siamo davanti ad una spesa folle del Governo decisa per inseguire i propri slogan", afferma Di Biase.
Quasi un miliardo di euro per un progetto destinato al fallimento, una toppa "peggiore del buco".
Un costo esorbitante per nascondere l'incapacità di gestire i flussi migratori in modo umano ed efficace.
Bilancio finale: Un Governo contro i diritti umani
Il bilancio complessivo di questo Governo in materia di diritti è, senza mezzi termini, "fallimentare".
Le politiche sui migranti hanno reso più difficili i salvataggi in mare e smantellato l'accoglienza diffusa, calpestando "diritti e dignità".
Si assiste a una pericolosa tendenza a "delegittimare le opinioni e le critiche", culminata in tensioni gravissime con la Magistratura.
Questo governo non sta solo gestendo male, sta attivamente minando i diritti fondamentali dei detenuti, dei migranti e persino degli oppositori, mostrando un volto cinico e repressivo.