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SCANDALO NELL’ARMA: MARESCIALLO COLTO IN FLAGRANTE MENTRE CONSEGNA DUE CHILI DI COCAINA

Un episodio di corruzione e tradimento che scuote le fondamenta dell’Arma dei Carabinieri: un maresciallo, invece di combattere il crimine, collaborava con i narcotrafficanti
4 marzo 2025 di
SCANDALO NELL’ARMA: MARESCIALLO COLTO IN FLAGRANTE MENTRE CONSEGNA DUE CHILI DI COCAINA
L R
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UN UFFICIALE DELLA LEGGE CHE DIVENTA SPACCIATORE

Sabato scorso, un maresciallo in servizio a Caprino è stato arrestato mentre consegnava un plico contenente due chili di cocaina al 41enne marocchino F.E.F., già noto negli ambienti dello spaccio. Un colpo durissimo per l’Arma, che ha visto uno dei suoi uomini trasformarsi in un traditore della giustizia.

LA DIFESA: SCUSE E MOTIVAZIONI INCONSISTENTI

Durante l’udienza di convalida dell’arresto, il maresciallo ha ammesso il fatto, cercando di giustificarsi con problemi economici famigliari
Un tentativo maldestro di ridimensionare la sua condotta, che il giudice non ha ritenuto credibile, tanto più che le prove raccolte smentiscono la sua versione dei fatti.

UN QUADRO INQUIETANTE

L’intero caso ha rivelato un sistema ben strutturato:

  • I carabinieri tenevano già sotto controllo il cittadino marocchino e avevano osservato più incontri sospetti tra lui e il maresciallo in un parcheggio a Pescantina (VR).
  • L'arresto è avvenuto dopo un appostamento: il maresciallo è stato visto mentre trasferiva una borsa dalla sua auto a quella del complice.
  • La cassaforte dell’ufficio del maresciallo conteneva buste di cocaina destinate alla distruzione, ma al loro interno c’era solo gesso.
  • A casa sua sono stati trovati residui di cocaina, buste per il confezionamento e una macchina per il sottovuoto, prova di un’attività illecita ben consolidata.

NESSUNA COLLABORAZIONE, PERSONALITÀ ALLARMANTE

Il Giudice ha definito il maresciallo un individuo pericoloso e privo di scrupoli, evidenziando il suo tentativo di ostacolare le indagini rifiutando di fornire il codice di sblocco del cellulare
Un gesto che potrebbe aver permesso a eventuali complici di cancellare prove e sfuggire alla giustizia. 
Un uomo incaricato di difendere la legge, che invece l’ha tradita nel peggiore dei modi.

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE: RISCHIO DI CONTATTI PERICOLOSI

L’arresto è stato convalidato e il maresciallo resta in carcere, ma non a Montorio, per evitare che possa incontrare criminali arrestati da lui stesso. 
Una misura necessaria vista la gravità del suo operato e il rischio di inquinamento delle prove.

Un caso che getta ombre inquietanti su chi dovrebbe garantire sicurezza e legalità: quando chi porta la divisa tradisce il proprio giuramento, la fiducia nei confronti delle istituzioni subisce un colpo durissimo.


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