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Regina Coeli: Meningite, coma e silenzio colpevole. Tiziano Paloni abbandonato dallo stato?

Un uomo ridotto in fin di vita da una meningite contratta dietro le sbarre. Una famiglia tenuta vergognosamente all'oscuro per ore, in un'attesa straziante. Ilaria Cucchi sbatte i pugni e denuncia l'ennesimo, intollerabile scandalo delle carceri italiane.
15 aprile 2025 di
Regina Coeli: Meningite, coma e silenzio colpevole. Tiziano Paloni abbandonato dallo stato?
L R

Tiziano Paloni, 40 anni, lotta tra la vita e la morte, intubato nel reparto malattie infettive dello Spallanzani. 
La sua unica "colpa"? Essere detenuto in attesa di giudizio nel carcere romano di Regina Coeli, un luogo dove evidentemente si può contrarre una meningite devastante che ti scaraventa in coma profondo. 
Lunedì 7 aprile, il trasporto d'urgenza, prima al Santo Spirito – dove è arrivato già privo di coscienza – e poi il trasferimento disperato allo Spallanzani.

Ma lo scandalo più ignobile è il muro di gomma eretto attorno alla sua famiglia. 
Ore di angoscia insopportabile, senza che nessuno dalle autorità carcerarie si degnasse di alzare un telefono per avvisare la madre Anna, il padre Mario, la sorella Valentina. 
Un silenzio assordante, cinico, disumano, spezzato solo dall'intervento dell'avvocato, costretto a indagare per scoprire dove fosse stato portato Tiziano. 
Alla famiglia, infine, la concessione umiliante del giudice: due ore, dalle 14:30 alle 16:30, per vederlo da dietro il vetro gelido di una terapia intensiva.

L'Intervento di Ilaria Cucchi: Una denuncia necessaria contro l'abbandono

Di fronte a questa inaccettabile sequela di omissioni e mancanze, la senatrice Ilaria Cucchi (Alleanza Verdi e Sinistra) ha giustamente perso la pazienza, annunciando un'interrogazione parlamentare diretta al Ministro della Giustizia Nordio. 
"Nessuno si è degnato di avvisare i familiari delle condizioni del detenuto", tuona Cucchi, sottolineando come solo l'azione legale abbia squarciato il velo di colpevole silenzio.

"Una cosa gravissima e un segnale dell'inumanità che sono diventate le carceri del nostro Paese", prosegue la Senatrice. 
Noi avevamo già denunciato nero su bianco in un precedente articolo, mettendo in guardia sui rischi sanitari proprio a Regina Coeli (https://www.liberazioneanticipata.it/blog/notizie-carcere-2/meningite-a-regina-coeli-tiziano-rischia-la-vita-scandalo-carceri-italiane-dove-si-muore-per-pena-298)

Domande senza risposta: Dov'è il diritto alla salute?

L'interrogazione di Cucchi è un atto d'accusa mirato:

  • Come è stato possibile che si sviluppasse un caso di meningite in carcere? 
    C'è stata negligenza nella prevenzione o nel monitoraggio?
  • Esiste un regolamento chiaro che imponga di avvisare tempestivamente i parenti in caso di ricovero, o i detenuti sono considerati oggetti senza legami familiari da rispettare?
  • C'era personale medico competente? 
    L'assistenza e i soccorsi per Tiziano Paloni sono stati tempestivi o si è perso tempo prezioso?

Le parole di Ilaria Cucchi risuonano come una condanna: "I detenuti hanno diritto ad un trattamento sanitario efficiente, il diritto alla salute non si può fermare sulla soglia del carcere". 
Un diritto fondamentale che, nel caso di Tiziano Paloni, sembra essere stato calpestato con brutale indifferenza
Si attende ora una risposta chiara e non evasiva dal Ministro Nordio. 
Il silenzio non è più tollerabile.

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