Countdown Manifestazione
Mancano
00gg 00h 00min
alla Manifestazione!
Passa al contenuto

Nordio, Ministero alla deriva: Tra gaffe, fughe e il caos carceri, l'imbarazzo è totale

Le continue uscite controverse del Ministro Nordio e la gestione disastrosa delle carceri (sovraffollamento record, suicidi, container milionari) seminano sconcerto e svuotano Via Arenula.
14 aprile 2025 di
Nordio, Ministero alla deriva: Tra gaffe, fughe e il caos carceri, l'imbarazzo è totale
L R

l Ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio appare sempre più un luogo di imbarazzo e confusione, segnato non solo da gestioni controverse ma anche, e forse soprattutto, da un flusso costante di dichiarazioni ministeriali percepite come prive di senso, contraddittorie o semplicemente fuori luogo. 
Un chiacchiericcio che, secondo molti osservatori interni ed esterni, sta diventando la cifra stilistica di Via Arenula, con conseguenze sempre più pesanti e tangibili.

L'ultimo segnale di questa deriva è l'addio rumoroso di Luigi Birritteri, Magistrato con deleghe chiave agli Affari di giustizia e alle relazioni internazionali. 
Ufficialmente un "rientro in ruolo", nei fatti una netta presa di distanze, una porta sbattuta di fronte all'operato del governo, in particolare sulla gestione del caso Almasri, vicenda che grida allo scandalo.

Il caso Almasri: L'ombra della complicità su via Arenula?

Ricapitoliamo i fatti, sconcertanti: Osama Abdul Azis Almasri, accusato di essere un torturatore libico, viene arrestato a Torino. 
Invece di seguire le procedure e le richieste della giustizia internazionale (ignorando di fatto la Corte Penale Internazionale), viene riconsegnato frettolosamente al suo Paese con un volo di Stato
Oggi Almasri è libero a Tripoli, mentre le sue presunte vittime cercano giustizia nei tribunali Italiani.

Una figuraccia diplomatica e giudiziaria internazionale su cui pendono due inchieste e sulla quale il Ministro Nordio sceglie il silenzio, evitando di rispondere agli atti parlamentari. 
Una gestione opaca che ha visto il dipartimento guidato da Birritteri, quello competente per la cooperazione internazionale, completamente escluso e scavalcato.

Emergenza carceri: Il fallimento più evidente della gestione Nordio

Ma l'imbarazzo e l'inadeguatezza della gestione Nordio esplodono con violenza sul fronte delle carceri, un'emergenza umanitaria e gestionale senza precedenti. Le promesse di intervento sono rimaste lettera morta, mentre la situazione precipita di giorno in giorno.

I numeri sono impietosi e raccontano un disastro:

  • Sovraffollamento record, che ha sfondato quota 133% della capienza regolamentare, trasformando gli istituti in gironi invivibili.
  • Un numero drammatico e crescente di suicidi tra i detenuti, segno di una disperazione diffusa e di un sistema incapace di fornire supporto.
  • Evasioni che mettono in luce falle nella sicurezza.
  • Una cronica e grave carenza di personale, soprattutto di Polizia Penitenziaria, lasciato solo a gestire condizioni insostenibili e aggravato proprio dal sovraffollamento.

E qual è la risposta del Ministero? 
Lo scandalo dei posti letto in container, una soluzione tampone annunciata con costi esorbitanti – si parla di 81 mila euro a posto letto – che appare più come uno spreco di denaro pubblico che come una reale strategia.

Le dichiarazioni sconcertanti: La colpa è dei Magistrati?

Come se non bastasse, anche su questo fronte il Ministro Nordio non ha risparmiato uscite a dir poco imbarazzanti
In un maldestro tentativo di scaricare le responsabilità, è arrivato a suggerire che la colpa del sovraffollamento fosse dei Magistrati "che arrestano troppo"
Dichiarazioni che hanno suscitato l'indignazione generale e che sono state prontamente ritrattate o edulcorate di fronte all'ennesima figuraccia pubblica.

Ma la contraddizione più palese risiede nell'azione del suo stesso Governo: mentre il Ministro si lamenta (goffamente) del sovraffollamento, l'esecutivo Meloni non fa altro che introdurre nuovi reati, spesso di dubbia utilità sociale ma dall'alto impatto mediatico e carcerario. 
Invece di investire in prevenzione e misure alternative, si sceglie la via della repressione penale indiscriminata. 
Così, organizzare una festa "abusiva" o bloccare una strada per protesta studentesca – espressioni del sacrosanto diritto al dissenso – rischiano di trasformarsi in reati da punire con il carcere, contribuendo ad affollare ulteriormente istituti già al collasso.

Credibilità a rischio: Un Ministero svuotato dalla sua stessa guida?

Tra il caso Almasri e il caos carceri, emerge il quadro di un ministero in piena crisi di credibilità
Le continue e spesso sconcertanti dichiarazioni del Ministro Nordio creano un clima insostenibile. 
Affermazioni che sembrano contraddire la logica, le norme o persino le azioni del suo stesso governo
Questo flusso ininterrotto genera profondo imbarazzo e lascia molti – forse, come suggeriscono voci interne, quelli dotati di una "reale coscienza" – a sentirsi estranei e a prendere le distanze.

Il risultato è una progressiva fuga da Via Arenula
Birritteri è solo l'ultimo tassello di un esodo che vede figure di peso allontanarsi da un ministero percepito come alla deriva. 
Mentre il Viminale impone il silenzio stampa e Palazzo Chigi tace, il Ministro sembra sempre più solo, barricato dietro le sue stesse parole spesso indecifrabili e contraddittorie.

La questione non è meramente procedurale o tecnica, ma investe la tenuta stessa delle istituzioni democratiche e dello Stato di diritto
Chi sceglie il silenzio di fronte a palesi irregolarità, chi aggira le competenze, chi gestisce l'emergenza carceri con annunci spot e soluzioni inefficaci, chi criminalizza il dissenso, non commette semplici "errori". 
Compie scelte politiche precise, con conseguenze devastanti.

In conclusione, limitandoci ai fatti più eclatanti, è difficile non considerare la gestione del Ministero della Giustizia sotto la guida Meloni-Nordio come una delle pagine più critiche e deludenti nella storia recente del nostro Paese, un periodo segnato da imbarazzo istituzionale, fallimenti gestionali e un apparente disprezzo per le regole e le coscienze.

Commenti