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Pagliarelli: Orrore dietro le sbarre. La denuncia shock di un Detenuto

Finestre rotte che lasciano entrare il gelo, acqua perennemente fredda, ruggine e sporcizia ovunque. La lettera di un recluso svela l'inaccettabile degrado del carcere Pagliarelli, una vergogna che stride violentemente con la definizione di "civiltà".
3 aprile 2025 di
Pagliarelli: Orrore dietro le sbarre. La denuncia shock di un Detenuto
L R
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È una ferita aperta nel cuore di uno Stato che si definisce civile, quella descritta nella lettera inviata da F.C., un detenuto di 43 anni originario della Calabria, recluso nel carcere Pagliarelli ( Palermo ) con una prospettiva di pena che si estende fino al 2051. La sua testimonianza, affidata all'Avvocato Cinzia Pecoraro, non è un semplice sfogo, ma un atto d'accusa durissimo contro un sistema che permette condizioni di vita al limite della disumanità.

L'avvocato Pecoraro, che segue diversi assistiti all'interno della struttura e ne conosce le criticità, ha più volte denunciato la gravità della situazione, ma la lettera di F.C., ristretto da quattro anni nella sezione di alta sicurezza, aggiunge dettagli agghiaccianti a un quadro già fosco.

"Civiltà" a parole: La realtà cruda dei Pagliarelli

Le parole del detenuto dipingono una quotidianità fatta di stenti e abbandono, lontana anni luce da qualsiasi concetto di rieducazione o rispetto della dignità umana. 
La sua denuncia elenca una serie di falle strutturali e igieniche inaccettabili:

  • Assenza totale di acqua calda: Un bisogno primario negato, costringendo i detenuti a lavarsi con acqua gelida anche nei mesi invernali.
  • Mancanza di una doccia interna: Ulteriore privazione che compromette l'igiene personale basilare.
  • Bagno privo di aerazione: Un ambiente insalubre che contribuisce alla diffusione di cattivi odori e potenziali problemi sanitari.
  • Muri impregnati di infiltrazioni d'acqua: Segno tangibile di incuria e potenziale rischio per la salute.
  • Vetri delle finestre sistematicamente infranti: Spifferi gelidi che penetrano nelle celle, rendendo la permanenza insopportabile, soprattutto durante la stagione fredda.
  • Letti arrugginiti: Simbolo di un degrado materiale che si riflette sulla qualità del riposo e sulla percezione di sé.
  • Stanze sporche e maleodoranti: Un ambiente invivibile che lede la dignità e favorisce il disagio psicofisico.

A questo si aggiunge una riduzione dei contatti con i familiari, un ulteriore elemento che contribuisce all'isolamento e alla sofferenza.

L'indifferenza che uccide la dignità

Questa non è solo la storia di F.C. È il simbolo di una realtà carceraria spesso ignorata, dove le condizioni materiali diventano strumento di ulteriore afflizione, anziché parte di un percorso detentivo rispettoso dei diritti fondamentali. 
Come può uno Stato definirsi "civile" quando permette che esseri umani, privati della libertà, siano costretti a vivere in condizioni simili, esposti al freddo, allo sporco e all'incuria?

La denuncia proveniente dai Pagliarelli è un grido d'allarme che non può più essere ignorato
È un appello alla coscienza collettiva e alle Istituzioni affinché si intervenga urgentemente per ripristinare condizioni minime di decenza e umanità. 
Continuare a voltarsi dall'altra parte significa essere complici di questa vergogna intollerabile.

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