La morte di Cosimo Giorgino, avvenuta in circostanze drammatiche, mette in luce un sistema sanitario penitenziario cronicamente negligente.
Questo episodio, che avrebbe potuto essere evitato, è solo la punta dell'iceberg di una gestione inadeguata e irresponsabile, che ormai sta mietendo vittime innumerevoli all'interno delle mura carcerarie.
I Fatti che Urgono un Cambiamento
- Morte Evitabile: Cosimo, detenuto di 30 anni, è giunto in Ospedale in condizioni critiche proveniente dal carcere di “Borgo San Nicola”.
Le analisi cliniche effettuate in carcere avevano evidenziato un concreto pericolo d’infarto, ma la cura riservata a lui è risultata superficialmente gestita. - Denuncia e Inchiesta: La denuncia presentata dalla coniuge, attraverso il suo Legale, ha portato all'apertura di un fascicolo per omicidio colposo.
Un atto che denuncia la negligenza assoluta degli operatori sanitari penitenziari e, in ultima analisi, quella di un governo che ha scelto di ignorare le problematiche.
Un Sistema Sanitario Carcerario in Crisi
La gestione sanitaria all'interno delle carceri è un vero e proprio disastro:
- Cura Inadeguata: I detenuti sono sottoposti a terapie che non tengono conto dei loro reali bisogni clinici, come evidenziato dall’ennesimo caso di Cosimo, visibilmente gonfio e mal gestito.
- Negligenza Istituzionale: Le carenze nel monitoraggio e nella tempestività degli interventi medici hanno trasformato le prigioni in luoghi dove la vita umana è costantemente messa in pericolo.
Il Governo: Testimone Implacabile dell'Indifferenza
È inaccettabile che, mentre le vittime si accumulano, i responsabili politici continuino a voltare lo sguardo:
- Inerzia Politica: Da anni il Governo si mostra disinteressato e compiacente, preferendo chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza dei detenuti.
Questo atteggiamento di clamore indifferenza è un oltraggio alla dignità umana. - Responsabilità e Vergogna: La mancanza di interventi decisi e riforme strutturali ha creato un clima in cui la sanità carceraria è costantemente sacrificata, causando tragedie che non dovrebbero mai accadere in uno Stato civile.
La vicenda di Cosimo Giorgino è un monito amaro: non possiamo più accettare un sistema in cui le vite dei detenuti vengono sprecate a causa della negligenza istituzionale.
È tempo che la Magistratura faccia piena luce su queste responsabilità, ma soprattutto è ora che il Governo smetta di girare la testa dall’altra parte e agisca per riformare una sanità carceraria che non può continuare a essere sinonimo di abbandono e morte.