La Verità Nascosta: Un Sistema che Favorisce il Traffico Illecito
Le carceri Siciliane, definite dalle autorità come le peggiori in Europa e paragonabili a quelle sudamericane, nascondono una realtà ben più inquietante.
Mentre i media e le istituzioni puntano il dito contro i detenuti, la narrazione ufficiale evita di mettere in discussione i reali beneficiari di questo oscuro traffico.
Chi, oltre ai detenuti, guadagna veramente?
Un’Ombra Che Va Oltre le Sbarre
I dati raccolti dal report del sindacato Spp, presentato da Aldo Di Giacomo, raccontano una situazione drammatica: 7.063 detenuti in 23 istituti con gravi casi di sovraffollamento – da Palermo-Pagliarelli con 1.394 detenuti su una capienza di 1.165, a Catania-Piazza Lanza e Siracusa.
Le cifre delle aggressioni, delle violenze e dei sequestri di droga, che registrano aumenti esponenziali (oltre il 400% per gli stupefacenti e il 600% per i telefonini), sono il sintomo di un problema molto più profondo.
È ora di mettere in discussione la versione ufficiale che incolpa esclusivamente i detenuti, mentre i veri burattinai operano all'ombra, orchestrando una rete criminale che si estende ben oltre le sbarre.
Divieti Inefficaci e Realtà Incredibili
Una prova lampante delle falle del sistema è l'ultima circolare del Provveditorato regionale Siciliano, che ha vietato l’ingresso di decine di prodotti:
farina, latticini, pesce crudo, crostacei, pesce a taglio (tonno, pesce spada, salmone), biscotti, scaldacollo, coperte, pile, cuffie per pc, prodotti per la pulizia e l’igiene personale, farmaci.
Questo provvedimento, che ha scatenato proteste pacifiche da parte dei detenuti e dei loro familiari, solleva una domanda sconcertante: come può un sistema così rigido consentire l'infiltrazione di ingenti quantitativi di droga?
In un contesto in cui persino gli smartphone di ultima generazione – dispositivi ingombranti, con caricabatterie imponenti – riescono a trovare la via d’ingresso, il meccanismo di controllo appare grottescamente inefficace e palesemente distorto.
Chi Sono i Veri Beneficiari?
L'accusa più pesante va rivolta a chi, invece di interrogarsi sulle vere responsabilità, si limita a puntare il dito sui detenuti.
È evidente che la colpa non ricade esclusivamente sugli interni, vittime di un sistema Penitenziario alle prese con gravi carenze organizzative e di personale, come evidenziato anche dal sottodimensionamento degli organici a Palermo, Catania e Siracusa.
Chi, allora, guadagna davvero?
Ci dicono che dietro il traffico illecito si celano clan e gruppi criminali che sfruttano il vuoto lasciato dallo Stato, il quale da tempo ha ammainato bandiera bianca.
Lasciando il Personale penitenziario a combattere una guerra in solitaria, ma è veramente così ?
Un Appello a Far Luce sulla Verità
È giunto il momento di rompere il silenzio e di mettere in discussione la narrazione ufficiale.
Non si tratta solo di una questione di sovraffollamento e di sicurezza interna, ma di un vero e proprio inganno che ha reso le carceri Siciliane teatro di un mercato illecito dove il profitto e il potere si accalcano sulle vite dei detenuti.
Solo un intervento deciso e un piano complessivo di riforma potranno porre fine a questo dramma, smascherando una verità scomoda: la responsabilità non è nelle mani dei detenuti, ma in quella di un sistema corrotto e di chi, in fondo, guadagna da questa terribile realtà.