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Evasione dal carcere di Genova: la fuga di due detenute riapre il dibattito sull'Articolo 21

Proseguono le ricerche delle due donne fuggite dal penitenziario di Pontedecimo durante un'uscita per un corso di formazione. L'episodio solleva interrogativi, ma evidenzia anche l'importanza cruciale dei percorsi di lavoro esterno come strumento fondamentale per combattere la recidiva.
14 giugno 2025 di
Evasione dal carcere di Genova: la fuga di due detenute riapre il dibattito sull'Articolo 21
L R
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Proseguono senza sosta le ricerche per rintracciare le due detenute evase cinque giorni fa dal carcere femminile di Pontedecimo, a Genova. Le operazioni vedono coinvolti agenti della polizia penitenziaria, carabinieri e polizia di Stato, impegnati a setacciare il territorio.

Le fuggiasche sono una donna croata di 39 anni e un'italiana di 27 anni. 
Le due erano state autorizzate a lasciare l'istituto penitenziario il nove giugno per frequentare un corso di cucina, concepito come un primo passo verso il reinserimento nel mondo del lavoro.

I dettagli della fuga e le indagini in corso


Le due donne, che condividevano la stessa cella, dovevano scontare pene per reati contro il patrimonio con fine pena previsto, rispettivamente, nel 2031 e nel 2028. 
Al momento, non è ancora chiaro se la fuga sia stata un gesto impulsivo o un'azione pianificata.

Per far luce sulla dinamica, il Nucleo Investigativo Regionale (Nir) della polizia penitenziaria ha avviato indagini approfondite. L'attenzione degli investigatori si concentra in particolare sull'analisi delle telefonate effettuate dalle due detenute nei giorni precedenti all'evasione. Nel frattempo, la loro cella è stata sottoposta a un'accurata perquisizione alla ricerca di elementi utili.

L'articolo 21: Uno strumento da non mettere in discussione


L'episodio ha inevitabilmente acceso i riflettori sull'Articolo 21 dell'ordinamento penitenziario, la norma che disciplina il lavoro all'esterno del carcere. 
Si tratta di uno strumento cruciale per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, un ponte tra la detenzione e il ritorno a una vita nella legalità.

È fondamentale sottolineare come eventi isolati e sporadici, per quanto gravi, non debbano mettere in discussione l'efficacia e la validità di un sistema che mira a un obiettivo più ampio. Infatti, numerosi studi e dati statistici evidenziano che i percorsi basati su fiducia e responsabilità, come il lavoro esterno, rappresentano una delle soluzioni più efficaci per abbattere la recidiva
In Italia, il tasso di chi torna a delinquere dopo la scarcerazione si attesta su livelli tra i più alti d'Europa, sfiorando il 70%. Questa percentuale crolla drasticamente per i detenuti che durante la pena hanno avuto accesso a misure alternative e percorsi lavorativi strutturati, a dimostrazione del valore strategico di questi investimenti.

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