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Evasione clamorosa a Bologna: Detenuto prende la "porta d'uscita"

Fuga degna di un film (ma low budget) dal carcere della Dozza. Pare che una porta "dimenticata" abbia offerto un'uscita alternativa.
29 marzo 2025 di
Evasione clamorosa a Bologna: Detenuto prende la "porta d'uscita"
L R

Notizia che ha del tragicomico da Bologna: un detenuto di 34 anni, di origine Albanese 🇦🇱, ha pensato bene di salutare il carcere della Dozza senza passare dal via, approfittando di un... ehm... varco dimensionale? 
No, peggio: pare sia evaso da una porta lasciata aperta
Sì, avete letto bene, alla faccia dei piani elaborati alla "Prison Break"!

Il colpo di scena: Addio semilibertà, ciao libertà (fai da te)

Il nostro protagonista non era un ospite a tempo pieno della struttura; godeva del beneficio della semilibertà, che gli permetteva di uscire per andare al lavoro. 
Peccato che proprio ieri gli sia stata notificata la revoca di questo "bonus", a causa di qualche marachella commessa durante le sue uscite. 
Forse la notizia non gli è andata giù, e ha deciso di interpretare il concetto di "uscita" in modo un po' troppo letterale.

Verso le 22:00, durante quello che doveva essere un banale trasferimento dal reparto semilibertà all'interno del carcere vero e proprio, è avvenuta la magia. 
Complice, a quanto pare, una porta rimasta incredibilmente aperta, l'uomo si è dileguato. 
Un classico intramontabile, quasi un omaggio ai film muti. 
Alcune voci parlano anche di un possibile scavalcamento di muro, giusto per aggiungere un tocco atletico all'impresa.

Quando il sovraffollamento e la carenza di personale aprono le porte (in tutti i sensi)

Ora, senza voler fare i guastafeste, viene da chiedersi: come può succedere una cosa del genere? 
È qui che entrano in gioco i soliti noti, i veri "villain" di tante storie carcerarie italiane: il sovraffollamento e la mancanza di personale.

Immaginate la scena: celle stipate, corridoi affollati, agenti che devono fare i salti mortali per gestire mille emergenze contemporaneamente. 
In un contesto del genere, dove ogni risorsa umana è tirata allo spasimo, la porta dimenticata aperta non sembra più solo una sfortunata svista, ma quasi la conseguenza tragicomica di un sistema sotto pressione. 

È la "ricetta perfetta" per il caos: aggiungi un pizzico di sovraffollamento, mescola con una cronica carenza di staff, e voilà, l'evasione è servita! 
Forse quella porta non era "dimenticata", era solo... esausta come il personale?

Caccia al tesoro nei garage bolognesi

Ovviamente, non appena ci si è accorti dell'assenza ingiustificata, è scattato il panico, pardon, le ricerche
Polizia Penitenziaria e altre forze dell'ordine si sono mobilitate, trasformando la zona intorno al carcere (via Ferrarese, via della Dozza, via del Gomito – nomi che sembrano usciti da una commedia degli equivoci) in un set per una gigantesca partita a nascondino.

I cittadini della zona raccontano di scene surreali: pattuglie che setacciano condomini, ispezionano cantine e garage, probabilmente controllando dietro le marmellate della nonna e dentro vecchi bauli. 
L'ipotesi è che l'evaso, astutamente, si sia nascosto lì vicino, in attesa che le acque (e le ricerche) si calmassero un po' prima di tentare la fuga vera e propria. 
Chissà, magari sta solo aspettando che aprano un'altra porta.

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