Un'altra vita spezzata dietro le sbarre.
Un altro nome che si aggiunge alla vergognosa lista delle morti di Stato nelle carceri italiane.
A Perugia, nel carcere di Capanne, un detenuto tunisino di 56 anni è morto dopo che un incendio è divampato nella sua cella.
Coperte e materassi in fiamme, aria irrespirabile, disperazione.
È stato trasportato in ospedale in condizioni critiche, ma non ce l’ha fatta.
Ora si parla di “indagini della Procura”, di “accertamenti in corso”, ma la realtà è una sola: il sistema penitenziario italiano è un mattatoio umano, un luogo di abbandono e morte.
🚨 Diciassette morti in poco più di due mesi.
Diciassette vite cancellate nel silenzio.
Ma quanti altri devono morire prima che si dica la verità?
Dov’è lo Stato? Dov’è la giustizia? Chi pagherà per questa strage silenziosa?
⚠️ BASTA CON L’INDIFFERENZA!
Chi ha ancora un briciolo di coscienza deve ribellarsi.
Chiediamo giustizia, chiediamo risposte, chiediamo un intervento immediato per fermare questa carneficina.
Mobilitazione subito!
Ai familiari delle vittime, ai detenuti, alle persone di buon senso: non restiamo in silenzio!
Ogni vita conta, anche dentro quelle mura.