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Emergenza carceri: Foggia annuncia il Garante comunale dei detenuti dopo l'ultima tragedia

In seguito a un nuovo, tragico suicidio nel carcere locale, l'amministrazione comunale di Foggia annuncia un passo definito "storico": l'istituzione del Garante per i diritti dei detenuti.
7 aprile 2025 di
Emergenza carceri: Foggia annuncia il Garante comunale dei detenuti dopo l'ultima tragedia
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L'ennesima tragedia tra le mura del carcere di Foggia scuote la comunità e riaccende i riflettori sulle condizioni critiche del sistema penitenziario locale e nazionale. 
La notizia di un nuovo suicidio ha suscitato "profondo dispiacere e forte preoccupazione", come dichiarato dall'assessore alla Legalità e Sicurezza del Comune di Foggia, Giulio De Santis. 
Un dramma che si inserisce in un contesto nazionale allarmante, con già 28 decessi registrati nelle carceri italiane nei primi quattro mesi del 2025, alimentando l'urgenza di interventi concreti.

L'annuncio dell'assessore De Santis: nasce il Garante Comunale

Di fronte a questa grave situazione, l'amministrazione comunale foggiana ha annunciato una novità significativa. 
"Abbiamo compiuto un passo storico inserendo, per la prima volta nel Documento Unico di Programmazione (DUP), l’istituzione del Garante Comunale dei detenuti", ha sottolineato De Santis.

Questa nuova figura avrà il compito specifico di monitorare e tutelare i diritti delle persone ristrette all'interno dell'istituto penitenziario di Foggia, affiancandosi al garante già esistente a livello regionale. 
Per assicurare "maggiore autorevolezza, indipendenza e rappresentatività", De Santis ha spiegato che la scelta del Garante non sarà una nomina diretta della Sindaca, ma avverrà tramite una deliberazione del Consiglio Comunale
È prevista anche una dotazione finanziaria per garantirne l'operatività, e l'amministrazione sta già lavorando all'elaborazione del bando per l'individuazione della figura idonea.

Sovraffollamento e carenze: Problemi strutturali irrisolti

L'assessore De Santis ha ribadito che, sebbene il recente suicidio non sembri "direttamente collegato al sovraffollamento", questo non deve distogliere l'attenzione dai problemi endemici della struttura. Il sovraffollamento e la carenza di personale di sorveglianza restano "problemi strutturali del sistema carcerario", e il carcere di Foggia ne rappresenta un "esempio emblematico".

Per affrontare la situazione, l'amministrazione ha richiesto un incontro con il Provveditorato Penitenziario di Puglia e Basilicata e sollecita un intervento da parte del Governo centrale, responsabile ultimo del sistema penitenziario.

Critiche dall'opposizione e richieste aggiuntive

La mossa dell'amministrazione arriva anche in risposta alle critiche sollevate da alcuni settori politici. 
Il consigliere comunale Angiola (Movimento Cambia) aveva precedentemente accusato l'assessore De Santis di inerzia sulla questione del Garante, parlando di "bugie" e promesse non mantenute.

Angiola ha inoltre insistito sulla necessità di investimenti urgenti per migliorare le strutture ("che non consentono livelli accettabili di vita"), creare nuovi spazi per combattere un sovraffollamento "che ha superato ogni limite di decenza", assicurare forme di relazione e assistenza adeguate, migliorare le condizioni di lavoro del personale e potenziare gli organici, non solo della polizia penitenziaria.

Un auspicio cruciale: Tenere alta l'attenzione sulle carceri

L'istituzione del Garante Comunale a Foggia, pur tra le polemiche politiche che l'assessore De Santis invita a respingere ("respingiamo ogni tentativo di strumentalizzazione politica della tragedia"), rappresenta un segnale. 
L'auspicio è che questa nuova figura, insieme a un impegno concreto a tutti i livelli istituzionali, contribuisca a mantenere alta la soglia di attenzione sulle condizioni di vita e sui diritti dei detenuti.

Di fronte a un bilancio nazionale così pesante – 28 morti in soli quattro mesi nel 2025 – l'obiettivo non può che essere quello di porre fine a questa tragica scia di decessi e garantire condizioni di detenzione rispettose della dignità umana, come sancito dalla Costituzione. 
Il Garante può essere uno strumento importante in questa direzione, ma richiederà un supporto costante e un dialogo aperto con tutte le realtà coinvolte nel complesso mondo penitenziario.

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