In occasione dell'8 marzo, mentre il mondo celebra la Giornata Internazionale della Donna, la realtà delle 2.722 donne detenute in Italia resta drammaticamente invisibile. In un sistema penitenziario che raggiunge un sovraffollamento del 132% (e addirittura il 134% in Campania), il benessere emotivo delle donne è costantemente ignorato e trascurato dai responsabili politici, lasciando queste detenute in una condizione di profonda emarginazione.
La Cruda Realtà delle Detenute
Le donne in carcere affrontano sfide uniche e spesso aggravate da pregiudizi e stereotipi di genere:
- Emarginazione sistemica: Pur rappresentando solo il 4,38% della popolazione carceraria, le detenute sono trattate come una minoranza secondaria, con necessità specifiche ignorate dalle Istituzioni.
- Problemi strutturali: Le detenute non solo scontano pene più leggere, ma devono lottare per il reinserimento e la riabilitazione, accedere a servizi igienici adeguati e ricevere assistenza sanitaria, aspetti fondamentali per il loro benessere emotivo.
- Strutture inadeguate: In Italia, le 46 "sezioni" femminili presenti all'interno di istituti maschili e le sole quattro carceri femminili dedicate evidenziano una grave mancanza di infrastrutture pensate per le esigenze delle donne.
Una di queste, a Pozzuoli, è attualmente chiusa per rischi di bradisismo, interrompendo iniziative preziose come il lavoro delle Lazzarelle, che includeva la torrefazione del caffè.
Il Fallimento dei Responsabili Politici
È inconcepibile che, in un momento in cui il mondo celebra il valore delle donne, i responsabili politici trascurino le condizioni di vita delle detenute.
- Negligenza istituzionale: Nonostante il grave sovraffollamento e i 54 decessi (con 12 suicidi accertati dall'inizio del 2025) testimonino il fallimento dello Stato e il tradimento dell'articolo 27 della Costituzione, le necessità emotive delle donne rimangono una questione marginale.
- Manifestazioni e denuncia: Recentemente, durante una manifestazione organizzata dalla Conferenza Nazionale delle Garanzie Territoriali per i Privati della Libertà, si è ribadito come queste donne, spesso imprigionate per reati minori legati a situazioni di sopravvivenza e alla protezione dei figli, siano vittime di un sistema che non le supporta né le ascolta.
Un Appello per la Vera Tutela
Il benessere emotivo delle donne in carcere è una questione di diritti fondamentali e non deve rimanere relegato all'ombra.
È inaccettabile che, mentre celebriamo l'8 marzo, la vita e la dignità di queste detenute vengano ignorate.
È giunto il momento di esigere un cambiamento reale, con strutture adeguate e politiche mirate che garantiscano il supporto emotivo e la riabilitazione delle donne, rompendo i vincoli degli stereotipi di genere e della discriminazione.