Il 25 febbraio si è svolta un'importante operazione che ha comportato 64 perquisizioni di abitazioni e celle alle 4 del mattino nell'ambito di un'importante inchiesta della procura di Torino sull'afflusso di droga e telefoni cellulari presso le strutture Lorusso e Cutugno.
La giornata si è conclusa intorno alle 19 con gravi disordini segnalati dal sindacato Osapp presso l'istituto penitenziario di Ivrea, in coincidenza con una riunione del consiglio comunale straordinario in corso che è stata bruscamente interrotta, portando all'evacuazione delle autorità presenti.
Dalla disputa allo scontro
Secondo il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, i gravi disordini si sono verificati al terzo piano, lato destro del penitenziario di Ivrea.
Una dichiarazione ha spiegato che i disordini sono iniziati quando un gruppo di detenuti italiani ha aggredito un detenuto nordafricano, provocando azioni di ritorsione.
La popolazione carceraria si è poi impegnata in violenti disordini, causando danni significativi alla struttura, mandando in frantumi le telecamere di sorveglianza e seminando il caos in tutti i locali.
L'entità del danno è considerevole.
Questa situazione ha reso necessario il dispiegamento di rinforzi da altre istituzioni piemontesi, tra cui quelle di Torino, Vercelli e Biella, nel tentativo di ristabilire l'ordine.
Un agente penitenziario è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale di Ivrea ed è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni.
I rapporti indicano che cinque detenuti sono stati trasferiti da Ivrea, mentre sono riemerse preoccupazioni per le difficili condizioni della struttura.