In difesa della nostra Costituzione, che pone la salute al di sopra di qualsiasi condanna penale è inaccettabile assistere a situazioni che compromettono il benessere dei cittadini.
Un caso particolarmente grave è quello verificatosi all’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila, dove un detenuto, sottoposto a misure restrittive della libertà personale dal novembre 2024, è rimasto confinato in un ambiente ospedaliero per oltre sei mesi, aggravando ulteriormente il suo stato psichico.
La situazione descritta evidenzia una serie di criticità:
- Aggressioni al personale sanitario: Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, creato per affrontare gravi crisi psichiatriche e scompensi psicologici, sta vivendo episodi di violenza contro il personale, aggravando il disagio in un contesto già complesso.
- Condizioni di detenzione e salute mentale: La prolungata detenzione in un reparto chiuso, destinato a trattamenti urgenti, espone il paziente a un pericolo inaccettabile, soprattutto per chi possiede vulnerabilità psichiatriche.
La nostra Costituzione sancisce la tutela della salute come diritto fondamentale, prioritario rispetto a qualsiasi altra considerazione, incluse eventuali condanne penali.
Il Tribunale per i Diritti del Malato, insieme a Cittadinanzattiva, Unasam Abruzzo e Associzione 180 Amici L’Aquila, ha inviato una richiesta urgente di intervento al Garante delle persone sottoposte a misure restrittive.
L’obiettivo è verificare la situazione e garantire il rispetto della dignità e della salute del detenuto, evitando che la mancanza di un adeguato intervento sanitario si trasformi in una violazione dei diritti fondamentali.
Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura deve essere il baluardo per la stabilizzazione clinica dei pazienti, attraverso trattamenti che, seppur temporanei, sono finalizzati a una ripresa immediata dello stato psicologico.
Tuttavia, il continuo prolungarsi della detenzione in reparti non adeguati non solo mette a rischio la salute del paziente, ma penalizza anche il personale sanitario, privando il territorio di risorse preziose.
È imperativo un intervento deciso e immediato:
- Verifica urgente della situazione di detenzione per garantire il diritto alla cura e alla dignità umana.
- Riorganizzazione dei servizi di salute mentale con un approccio multidisciplinare e personalizzato, che favorisca la deistituzionalizzazione e la riabilitazione del paziente.
In conclusione, la nostra Costituzione è chiara: la salute è un diritto inviolabile, che deve essere tutelato a prescindere da altre valutazioni giudiziarie.
La situazione dell’ospedale “San Salvatore” rappresenta un grave esempio di come il mancato rispetto di questo principio fondamentale possa portare a conseguenze inaccettabili, mettendo a rischio non solo la salute del singolo, ma anche la serenità e l’efficacia dell’intero sistema sanitario.