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Carceri: una strage infinita di suicidi e un fallimento politico senza rimorso

A Verona, il 21esimo suicidio rivela una carneficina sistemica e l’indifferenza sconvolgente delle istituzioni
16 marzo 2025 di
Carceri: una strage infinita di suicidi e un fallimento politico senza rimorso
L R

Nel cuore di Verona, la Casa Circondariale di Montorio è divenuta teatro di una tragedia ripetitiva e spietata. 
Un uomo senegalese, 69 anni, destinato a scontare la sua pena fino al 2030, ha scelto di porre fine alla propria vita impiccandosi con un laccio rudimentale, segnando 21esimo suicidio carcerario dell'anno. 
Questo drammatico episodio non è un caso isolato, ma la punta dell'iceberg di una vera e propria strage infinita di vite spezzate all'interno di un sistema penitenziario condannato al fallimento.

Un Sistema che Si Trasforma in un Campo di Morte

Il carcere, che avrebbe dovuto essere un luogo di recupero e speranza, è ormai un luogo di morte e sofferenze atroci
I detenuti, insieme agli operatori – in primis il Corpo di Polizia Penitenziaria – sono costretti a subire un sacrificio quotidiano e disumano. 
Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, denuncia con forza una realtà in cui il sovraffollamento e la penuria di personale trasformano ogni giorno in una battaglia contro l’inefficienza e l’indifferenza statale.

Numeri Che Parlano da Soli

A Verona la situazione è agghiacciante: 590 detenuti confinati in spazi destinati a soli 318 posti, gestiti da un numero insufficiente di operatori. 
A livello nazionale, il quadro è ancor più desolante, con 16mila detenuti oltre la capienza e una mancanza di oltre 18mila agenti di Polizia Penitenziaria. 
Questi dati testimoniano come il sistema penitenziario sia caduto preda di un sovraffollamento massacrante e di una burocrazia cieca che sacrifica i diritti costituzionali dei più vulnerabili.

La Responsabilità Politica Ineludibile

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni sono chiamati a rispondere della carneficina in atto. 
Hanno l’obbligo, non solo legale, ma soprattutto morale e politico, di intervenire immediatamente per garantire per deflazionare il sovraffollamento. 
Continuare a ignorare questa crisi significa complicità nel perpetuare un sistema che uccide, trasformando ogni tragedia in un ulteriore segnale di fallimento istituzionale.

La realtà delle carceri Italiane è una strage infinita che non può più essere tollerata. Ogni vita spezzata è il risultato di una politica inadeguata e irresponsabile. 
È giunto il momento di porre fine a questa carneficina, adottando riforme strutturali immediate e rispondendo con fermezza alle esigenze di un sistema penitenziario in completo collasso.


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