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Carceri allo sfascio: 22 ‘Suicidi’ in 75 Giorni e un sistema che assiste

In due mesi e mezzo del 2025, 22 detenuti hanno perso la vita in carcere. I tentativi di suicidio sono centinaia, come quello avvenuto questa notte nel nel carcere di Sant'Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino
19 marzo 2025 di
Carceri allo sfascio: 22 ‘Suicidi’ in 75 Giorni e un sistema che assiste
L R

NAPOLI, 19 marzo 2025 – Mentre il governo continua a ignorare l’emergenza umanitaria dietro le sbarre, un altro detenuto ha tentato di impiccarsi nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino)

Un “salvataggio” celebrato come eroico, ma che nasconde un sistema allo sbando22 suicidi registrati in soli due mesi e mezzo del 2025, numeri che gridano vendetta.

Cronaca di un Fallimento: Sorveglianza al Collasso

Il detenuto, di origine napoletana, ha cercato la morte alle 4 del mattino, dopo i controlli notturni. 
Un agente, “insospettito dai rumori”, lo ha salvato. 
Ma non è un caso isolato: è l’ennesimo sintomo di un sistema penitenziario in agonia. La cronica mancanza di personale, le strutture fatiscenti e la totale assenza di interventi politici trasformano le carceri in trappole mortali.

22 Suicidi: Il Silenzio Complice delle Istituzioni

I dati sono scioccanti22 morti in meno di tre mesi. 
Un’ecatombe che nessuno vuole vedere
Le dichiarazioni dei Sindacati della Polizia Penitenziaria, come l’USPP, suonano come scuse ipocrite
Parlano di “professionalità” e “senso del dovere”, ma omertosamente tacciono sulle responsabilità di centinaia di episodi "anomali", inoltre nulla viene fatto da parte loro per evitare di vedersi costretti a gestire celle sovraffollate con risorse da terzo mondo.

“Chiediamo personale urgente”, dichiara il delegato USPP Repola. 
Ma è solo retorica vuota: da anni si ripete la stessa litania, mentre i fondi per le carceri vengono tagliati e le riforme rimangono lettera morta.

Colpevoli a Palazzo Chigi: Immobilismo Politico

La verità è che il governo ha abbandonato detenuti e operatori
Le carceri italiane sono lager moderni, dove il sovraffollamento (oltre il 130% della capienza) e le condizioni igieniche disumane spingono alla disperazione. 
I “suicidi” non sono scelte individuali, ma omicidi di Stato, frutto di negligenza istituzionale.

Serve una rivoluzione

I sindacati plaudono ai “salvataggi”, ma non basta un "agente eroe" per compensare anni di abbandono. 
Servono:

  1. Assunzioni immediate per colmare il deficit di personale.
  2. Investimenti strutturali per celle dignitose.
  3. Piani di prevenzione psicologica per detenuti.
  4. Indulto e Amnistia immediati per decongestionare le carceri
  5. Riforma della giustizia per ridurre il sovraffollamento.

Il tempo delle chiacchiere è finito. Ogni giorno di ritardo costa vite umane.

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