Il carcere di Udine ha toccato il fondo, segnando nelle ultime ore un nuovo, vergognoso record di presenze.
Nella struttura di via Spalato sono attualmente ammassati 190 detenuti, un numero mai raggiunto prima che certifica una situazione di sovraffollamento critico e insostenibile.
L'allarme inascoltato del Garante
A denunciare questa cifra drammatica è il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Andrea Sandra, insieme a Franco Corleone, già Garante di Udine e figura di riferimento per la Società della Ragione.
In una nota che suona come un atto d'accusa, definiscono senza mezzi termini la situazione "intollerabile".
Un eufemismo, forse, per descrivere condizioni che ledono la dignità umana sia delle persone ristrette sia di chi ci lavora.
Condizioni invivibili per tutti
Non si tratta solo dei detenuti, costretti a vivere in spazi inadeguati e in condizioni igienico-sanitarie precarie.
L'insostenibilità colpisce duramente anche la polizia penitenziaria, costretta a operare in un contesto di emergenza costante, con rischi elevati e risorse insufficienti.
L'intera amministrazione penitenziaria scricchiola sotto il peso di numeri che superano ogni logica e capacità gestionale.
È il sintomo di un fallimento sistemico che non può più essere ignorato.
Un appello disperato alle Istituzioni
Per gridare l'urgenza di interventi immediati, è stata indetta una conferenza stampa. Saranno avanzate richieste precise e dirette all'Azienda Sanitaria, ai Vigili del Fuoco (a testimonianza dei potenziali rischi legati alla sicurezza strutturale in condizioni di sovraffollamento), alla Magistratura di Sorveglianza.
Resta da vedere se questo ennesimo appello cadrà nel vuoto o se finalmente qualcuno si assumerà la responsabilità di affrontare una crisi annunciata e ormai fuori controllo nel carcere di Udine.