Un decesso che solleva interrogativi
Il carcere fiorentino di Sollicciano è nuovamente al centro dell'attenzione a causa della morte di un detenuto italiano poco più che trentenne, avvenuta il 13 marzo 2025. Secondo quanto riportato dal segretario generale regionale della Uil-Pa Polizia Penitenziaria, Eleuterio Grieco, la causa del decesso sarebbe un'overdose, con il ritrovamento di siringhe e materiale per l'uso di stupefacenti nella cella del detenuto.
Le denunce dei sindacati
I sindacati di polizia penitenziaria hanno più volte evidenziato le criticità presenti a Sollicciano:
- Gestione e sicurezza: Grieco denuncia una mancanza di controllo all'interno dell'istituto, sottolineando l'assenza di una direzione stabile e di un comando efficace che garantisca ordine e sicurezza nei reparti di detenzione.
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Introduzione di sostanze illecite: Francesco Oliviero, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, evidenzia la necessità di istituire un Reparto cinofili per prevenire l'introduzione di sostanze non consentite all'interno dell'istituto.
Nonostante le procedure di selezione del personale siano state completate, da circa un anno si attende l'avvio del corso di formazione per queste unità. - Situazione nazionale: Donato Capece, segretario generale del Sindacato della Polizia Penitenziaria, sottolinea come le carceri italiane siano diventate luoghi dove è facile reperire sostanze stupefacenti, mettendo a rischio la sicurezza e la salute dei detenuti.
Le condizioni strutturali e il sovraffollamento
L'Osservatorio Antigone Toscana ha recentemente visitato il carcere di Sollicciano, rilevando un peggioramento delle condizioni rispetto a precedenti ispezioni:
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Sovraffollamento: A fronte di una capienza di 497 posti, sono presenti 534 detenuti, con 136 posti non disponibili.
Le celle ospitano fino a tre persone, con letti a castello a tre piani che arrivano quasi al soffitto. - Condizioni igienico-sanitarie: Sono state riscontrate infiltrazioni e muffa ovunque, anche in spazi ristrutturati di recente e nelle postazioni del personale di polizia. Molte celle risultano prive di mobilio e illuminazione adeguata, con corridoi bui che costringono il personale a muoversi con torce dopo il tramonto.
Una situazione insostenibile
La morte del giovane detenuto per sospetta overdose rappresenta l'ennesimo campanello d'allarme sulle condizioni del carcere di Sollicciano e, più in generale, sullo stato del sistema penitenziario Italiano.
È urgente un intervento deciso da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza, la dignità e i diritti fondamentali sia dei detenuti che del personale penitenziario