Un gesto Reale di magnanimità che ispira il mondo
In occasione della sacra festività dell'Eid al-Fitr, che conclude il Ramadan, il Regno del Marocco brilla di una luce speciale, quella del coraggio e della profonda umanità.
Sua Maestà il Re Mohammed VI ha compiuto un gesto di eccezionale portata storica e morale, concedendo la grazia reale a ben 1.533 persone.
Questa decisione, comunicata ufficialmente dal Ministero della Giustizia, non è solo un atto di clemenza tradizionale, ma un potente messaggio di speranza, riconciliazione e leadership visionaria.
Dettagli di una Clemenza Coraggiosa e Inclusiva
La magnanimità del Sovrano si è manifestata attraverso diverse misure concrete, dimostrando un'attenzione capillare alle singole situazioni:
- Per i detenuti (1.203 beneficiari):
- Annullamento totale del residuo pena per 20 persone: una seconda possibilità offerta con fiducia.
- Riduzione significativa della pena per 1.178 detenuti: un segnale tangibile di speranza verso la riabilitazione.
- Conversione dell'ergastolo in pene determinate per 5 individui: un atto che riafferma la dignità umana anche di fronte a condanne severe.
- Per le persone in stato di libertà (299 beneficiari):
- Misure variegate, dall'annullamento completo della pena (54 casi) alla cancellazione delle multe (216 casi), dimostrando una volontà di alleviare concretamente il peso della giustizia una volta avviato un percorso di reinserimento.
Il Coraggio di perdonare: Grazia anche per ex-terroristi pentiti
Ciò che rende questo provvedimento particolarmente rivoluzionario e degno della massima ammirazione è la decisione, audace e lungimirante, di estendere la grazia a 31 detenuti precedentemente coinvolti in casi di estremismo e terrorismo.
Questa scelta non è stata casuale, ma frutto di un'attenta valutazione: questi individui hanno espressamente ripudiato l'ideologia radicale e dimostrato un sincero cambiamento.
Le misure per loro includono annullamenti di pena (residua e/o multe), riduzioni significative e persino la conversione di una condanna a morte in ergastolo e di un ergastolo in pena determinata.
È la prova di un coraggio politico e morale raro: credere nella possibilità di redenzione e offrire un percorso concreto di reintegrazione, anche a chi ha percorso strade oscure. Un vero modello di gestione della sicurezza che non rinuncia all'umanità.
L'Imbarazzante contrasto: L'Italia e la sua mancanza di coraggio
Mentre il Marocco offre al mondo questa lezione di civiltà e coraggio, sorge spontanea e dolorosa una domanda: dov'è l'Italia?
Dov'è lo stesso slancio di umanità, la stessa determinazione politica, lo stesso coraggio da parte del nostro governo per affrontare la tragedia silenziosa dei cittadini italiani detenuti all'estero, spesso in condizioni disumane, illegali e contrarie a ogni principio di diritto?
È inaccettabile e vergognoso assistere all'inerzia delle nostre istituzioni di fronte a queste situazioni.
Mentre altri leader, come Re Mohammed VI, dimostrano visione e forza morale, il governo Italiano sembra paralizzato dalla paura o dall'indifferenza, abbandonando i propri connazionali a un destino incerto e crudele.
Manca il coraggio di battere i pugni sui tavoli internazionali, manca l'umanità per considerare questi casi una priorità nazionale.
La clemenza: Una pratica internazionale ignorata dall'Italia?
Il gesto del Re del Marocco non è un caso isolato.
Numerosi Paesi nel mondo, negli ultimi anni, hanno adottato misure di clemenza simili, dimostrando che umanità e giustizia possono coesistere.
Tra questi troviamo nazioni come Stati Uniti, Inghilterra, Iran, Turchia, Thailandia, Indonesia, Egitto, Portogallo, Myanmar, Irlanda e Sudafrica, che hanno utilizzato strumenti come amnistie, indulti o grazie collettive per affrontare sovraffollamento, celebrare eventi significativi o promuovere la riconciliazione.
Questi esempi Internazionali rendono ancora più stridente e ingiustificabile l'immobilismo Italiano.
Perché l'Italia, culla del diritto(?), si dimostra così incapace di compiere gesti di simile portata.
Un appello alla coscienza e all'azione
L'atto di Re Mohammed VI è un faro di speranza e un esempio da seguire. Unisce tradizione religiosa, visione politica e profonda umanità.
Al contrario, l'atteggiamento del governo Italiano sulla sorte dei nostri connazionali ( ricordiamo ben 26 si sono già tolti la vita in questo inizio 2025 ), privo di coraggio e profondamente ingiusto.
È ora che l'Italia si scuota dal torpore e dimostri di avere a cuore la vita e la dignità dei suoi cittadini.
Serve un sussulto di coraggio, serve un atto di umanità, non c'è più tempo!