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Carceri Italiane | Vendette Sterili e Suicidi

Un articolo critico sulle restrizioni inumane nelle carceri Italiane, dove politiche punitive e vendette sterili hanno causato tragedie.
22 marzo 2025 di
Carceri Italiane | Vendette Sterili e Suicidi
L R

In un clima in cui lo Stato sembra preferire l’inutilità punitiva alla reale rieducazione, le carceri Italiane ( Ndr le peggiori in Europa ) – e in particolare quelle del Sud – diventano teatri di ingiustizie e tragedie umane. 
Con 23 decessi da suicidio registrati all’inizio del 2025, è impossibile non chiedersi: le restrizioni imposte ai detenuti fanno parte di una strategia rieducativa o sono semplici vendette sterili? 
Se affidiamo una persona a una struttura, quest’ultima deve essere moralmente e penalmente responsabile di ogni conseguenza di ciò che accade, perché per i centinaia di morti in carcere questo non avviene ? 

Le Restrizioni: Un Veleno Mascherato da "Rieducazione"

Basti pensare alla recente circolare del Provveditorato della Regione Sicilia, che impone ai detenuti il divieto di portare in cella una serie di beni essenziali
Non si parla di semplici misure di sicurezza, ma di vere e proprie restrizioni degradanti che peggiorano ulteriormente la già terribile condizione dei reclusi. 
Tra gli articoli del divieto, troviamo:

  • Salumi
  • Farina
  • Lievito
  • Prodotti da forno artigianali
  • Dolci e aromi per dolci
  • Capi di abbigliamento in pile ( Ndr per non patire il freddo, stante le condizioni degli impianti di riscaldamenti delle carceri Italiane )  

Queste misure, sono di pubblico dominio e ci permettiamo di pubblicare fonti autorevoli come ristretti.org, dove chiaramente se ne parla.

Queste brutalità, non sono altro che un esempio lampante di come lo Stato, invece di investire in strutture carcerarie adeguate e umane, sembra si diverta a recare ulteriori sofferenze.

La Tragedia dei Suicidi in Carcere

Ogni morte in carcere è una tragedia, ma quando sono 23 i decessi da suicidio in questo inizio 2025, la questione diventa inaccettabile.

Noi di liberazioneanticipata.it chiediamo con voce alta e decisa una legge che punisca i responsabili di ogni singolo suicidio provocato in carcere. 
Se una struttura carceraria non garantisce condizioni di vita dignitose, chi la gestisce deve essere ritenuto moralmente e penalmente responsabile di ciò che accade all'interno, oltre che essere chiusa con effetto immediato.

È inconcepibile che, mentre le forze dell’ordine e la politica si attivino per reprimere anche le proteste pacifiche dei detenuti (Ndr facciamo riferimento al decreto Sicurezza Nordio), si continui a utilizzare strumenti degradanti anziché porre rimedio alle cause strutturali di tali tragedie.

Vendette Sterili o politiche di rieducazione?

Basta osservare l’atteggiamento restrittivo e vendicativo che lo Stato sembra adottare: mentre i detenuti pagano il prezzo dei loro reati, essi dovrebbero essere trattati con un’attenzione maggiore rispetto a una persona libera, la quale ha la possibilità di scegliere i propri comportamenti, come curarsi, come gestire la propria vita, quando e come vedere i propri cari, tutto questo ai detenuti non è ne consentito ne garantito, eppure la legge prevede altro.

La logica del “ricatto statale” si manifesta in restrizioni assurde: bloccare l’ingresso di beni che potrebbero portare un po’ di conforto in una cella fredda e umida, come l'aroma per dolci ordinato da un detenuto ( al 41-bis)  per le feste, dimostra che l’obiettivo non è la rieducazione, ma il piacere crudele di infliggere dolore.

L’Ipocrisia delle Priorità Statali

Nel frattempo, mentre lo Stato stanzia fondi per armamenti destinati all'Ucraina – e non per migliorare le condizioni Carcerarie e anche delle strutture Sanitarie del nostro paese – le vite dei detenuti vengono gettate nell’oscurità.

Attenzione a non parlare di nazionalità, ma di diritti umani fondamentali PER TUTTI!

Il Governo, invece di proteggere gli ultimi, si concentra su misure che ricordano più una vendetta crudele che un autentico impegno per la giustizia sociale. 
È giunto il momento di allargare le maglie, concedete indulto e amnistia, allargate le maglie, concedete misure alternative e poi tornatevene a casa, perché per ciò che ci riguarda avete fallito.

Domani sarà domenica e mentre noi speriamo che un'altra famiglia non debba piangere l’ennesima morte, voi, Autorità, Ministri, Politici pregiudicati, giustizialisti, perbenisti, continuate a recitare il copione del degrado.

Andate in chiesa, battetevi le mani sul petto, ma ricordate che il dolore e il degrado sono radicati dentro di voi, le vostre anime sono sporche del sangue di centinaia di persone che pur avendo commesso un errore, non meritavano tutto questo. 
È ora di dire basta alle vendette sterili e di investire in riforme che possano veramente risolvere le problematiche del mondo carcerario.

Noi vogliamo una legge che punisca i responsabili di ogni suicidio e di ogni morte in carcere e una responsabilità penale per ogni struttura che infligga sofferenze ingiustificate.

Basta con gli inutili ricatti da uno Stato vendicativo!

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