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Carcere o Ospedale? La tragedia di Luigi Esposito

Il caso di Luigi Esposito evidenzia come detenuti con patologie gravi non debbano essere confinati in un ambiente penitenziario, ma ricevere cure adeguate. Torniamo a ripetere, che il carcere non è un ospedale.
23 marzo 2025 di
Carcere o Ospedale? La tragedia di Luigi Esposito
L R


Il caso di Luigi Esposito, un detenuto deceduto a soli 38 anni nel carcere di Monteacuto (AN), solleva nuovamente una questione cruciale: come può un sistema Penitenziario trattare chi ha gravi patologie, quando non riesce neppure ad occuparsi dei detenuti ordinari ? 
Nel caso specifico, nonostante le sue condizioni di salute documentate e l'assunzione di farmaci, Esposito è stato costretto a scontare la sua pena in carcere, un ambiente che già mette a dura prova la salute di chi problemi sanitari non ne ha.
Questo tragico episodio ci impone nuovamente una riflessione critica sul nostro attuale sistema di detenzione.

I Fatti del Caso

Nel carcere di Montacuto (AN), Luigi Esposito è stato trovato morto nel letto della sua cella
Nonostante i ripetuti solleciti delle guardie e l'intervento dei compagni di cella, il 38enne non ha reagito: un arresto cardiaco, aggravato dalle sue patologie pregresse, ha messo fine alla sua vita
In una situazione così drammatica, la mancanza di un ambiente idoneo a fornire assistenza sanitaria tempestiva è particolarmente evidente.

L'ennesima critica ad un sistema ormai allo sbando. 

Questo caso, come centinaia di casi simili sollevano interrogativi importanti:

  • Il carcere non è un ospedale.
    La struttura carceraria, per sua natura, non è attrezzata per gestire emergenze mediche complesse o fornire assistenza continuativa a detenuti con gravi patologie.
  • Detenuti con patologie accertate dovrebbero essere esclusi dalla detenzione ordinaria.
    In un contesto ideale, chi soffre di malattie croniche o gravi condizioni di salute dovrebbe poter accedere a strutture ospedaliere immediatamente, dove è possibile garantire le cure necessarie e ridurre il rischio di tragedie come quella di Esposito.
  • La responsabilità delle Istituzioni.
    Ribadiamo ancora una volta che le autorità devono rivedere le politiche di detenzione, assicurando che la salute dei detenuti non venga sacrificata in nome della "sicurezza". 
    È imperativo distinguere tra chi può scontare una pena in condizioni standard e chi necessita di un'assistenza sanitaria continua e specializzata.

Il dramma di Luigi Esposito è l'ennesimo caso che conferma un sistema che ignora il diritto fondamentale alla salute. 
È tempo di rivedere il paradigma penitenziario, introducendo criteri di esclusione automatici per chi necessita di un ambiente che, il carcere non può garantire. 
La società deve pretendere una maggiore responsabilità da parte delle Istituzioni, affinché situazioni come questa non si ripetano.

Noi di liberazioneanticipata.it porgiamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia di questo ragazzo, vittima della "macchina della morte della Giustizia Italiana"

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